CAGLIARI, LA MALEDIZIONE DEGLI ULTIMI EX

CAGLIARI, LA MALEDIZIONE DEGLI ULTIMI EX
sabato 31 dicembre 2022, 12:05Il punto
di Sergio Demuru
Sergio Demuru - Corrispondente da Cagliari di Tuttosport dal 2007, al seguito del Cagliari Calcio dal 1997 avendo collaborato con altre testate quali Il Giornale di Sardegna e Sardegna 24.

Una sorte comune. Chi è andato via da Cagliari, almeno negli ultimi tempi, non ha avuto fortuna. Forse inseguito da un sortilegio che ha come comun denominatore il fatto di avere colpe specifiche nella retrocessione maturata in quel di Venezia nel maggio scorso. Capostipite sicuramente Alessio Cragno. Il portiere di Fiesole in rossoblù era riuscito a ritagliarsi un posto fisso nelle convocazioni nella Nazionale di Roberto Mancini grazie ad una serie di campionati giocati ad alti livelli di rendimento. Un estremo difensore capace non solo di essere reattivo sulla linea di porta, ma anche a comandare a suo piacimento la linea arretrata. In estate la decisione di cambiare casacca e Cragno si è accasato al Monza grazie ai buoni uffizi di Galliani, il quale stravedeva per lui. Manco a farlo apposta nella compagine brianzola non ha messo piede in campo neppure per un minuto e adesso vi è la reale possibilità che cambi nuovamente casacca per altri lidi. Per il portiere tra l’altro si è pure disinteressata la Nazionale, visto che non giocando non ha potuto essere chiamato dal selezionatore. Una prima parte di campionato da dimenticare.

Stessa sorte anche per un “enfant prodige” del vivaio cagliaritano, quell’Andrea Carboni che in rossoblù si era conquistato, con il passare del tempo, fiducia e stima non solo fra i compagni, ma in tutto l’ambiente. Come per Cragno anche per Carboni, che come l’estremo difensore ha scelto Monza per restare aggrappato alla massima serie, si è materializzata una situazione imbarazzante: non è mai riuscito ad entrare nelle grazie dei due tecnici che si sono succeduti nella società brianzola (Stroppa e Palladino) e sinora ha collezionato solo quattro presenze. Un’inezia soprattutto se rapportata al fatto che a Cagliari giocava praticamente sempre.

E poi Raoul Bellanova, esterno destro dalle caratteristiche offensive, conquistato dalla possibilità di giocare nell’Inter, con la segreta speranza di sbocciare definitivamente ed invece utilizzato solo per pochi scampoli di gara al punto che difficilmente verrà riscattato e potrebbe trovare spazio lontano da Milano.

C’è anche chi ha dovuto scendere di categoria per ritagliarsi uno spazio vitale ed avere la possibilità di esprimersi al meglio: Jacopo Desogus, a Pescara in terza serie, ma protagonista di buon livello. Così come Alberto Cerri e Paolo Faragò, entrambi a Como e che saranno di scena alla “Unipol Domus” alla ripresa del campionato con i lariani. Soprattutto Cerri si sta mettendo in evidenza e grazie ad un discreto minutaggio fa valere le sue qualità. Chiude il cerchio Radja Nainggolan. Fuori dalla Sardegna non riesce proprio a farsi apprezzare. Sarà per i suoi comportamenti non propriamente consoni fuori dal rettangolo verde, resta il fatto che anche ad Anversa non è riuscito a rendere per quel che gli compete. Ora si ventila l’ipotesi di un nuovo ritorno in rossoblù. Con la speranza che in futuro solo il campo possa parlare.