Difetti strutturali allarmanti, un blocco mentale e una classifica da bollino rosso: il Cagliari ripone i sogni nel cassetto. Gara col Venezia vitale. Mistero Pavoletti

Difetti strutturali allarmanti, un blocco mentale e una classifica da bollino rosso: il Cagliari ripone i sogni nel cassetto. Gara col Venezia vitale. Mistero Pavoletti
giovedì 30 settembre 2021, 09:00Il punto
di Sergio Demuru
Sergio Demuru - Corrispondente da Cagliari di Tuttosport dal 2007, al seguito del Cagliari Calcio dal 1997 avendo collaborato con altre testate quali Il Giornale di Sardegna e Sardegna 24.

Eventuali sogni da chiudere in un cassetto. A doppia mandata. Ci sono tanti modi di cadere e, dopo il pareggio dell’Olimpico con la Lazio, il Cagliari ha scelto il peggiore. Squadra inconsistente, senza nerbo e vittima delle sue stesse paure. Criticità che sono emerse palesi nelle ultime due gare con Empoli e Napoli, al netto della consistenza avversaria nel secondo caso. Al “Diego Armando Maradona” la formazione di Walter Mazzarri ha evidenziato difetti strutturali allarmanti. A parte che non ha mai tirato in porta, ha faticato ad uscire dalla propria metà campo, attanagliata dal terrore di aver di fronte una formazione in forma, sempre vincente sinora e che ha un tasso tecnico nettamente superiore. A livello di palleggio poi Cagliari annichilito. Spalletti ha organizzato nella zona nevralgica una fitta rete di interscambi che probabilmente ha fatto saltare il progetto messo in atto da Mazzarri.

Il campionato è partito da poco, ma la classifica è già da bollino rosso. Se si osservano attentamente le cifre, si nota che il Cagliari ha incassato sino a questo momento ben 15 reti (quasi 3 a gara), peggior difesa del campionato assieme a Genoa, Spezia e Salernitana. Non si possono però addossare tutte le colpe alla linea arretrata, il centrocampo non filtra nonostante a Napoli Mazzarri abbia optato per uno schema conservativo, con Joao Pedro (che attaccante puro non è) unica punta e che ovviamente si è perso fra una marea di maglie avversarie.

Manca la determinazione nel voler affrontare di petto formazioni più organizzate. Con Empoli e Napoli sono venute fuori magagne sapientemente mascherate dalla prova con la Lazio. Ora il tecnico rossoblù difende i suoi e non potrebbe essere altrimenti, però dovrà evidentemente analizzare attentamente una situazione che va verificata nelle ultimissime sedute che conducono al confronto con il Venezia, che va visto con importanza vitale in prospettiva.

È il momento di scrollarsi di dosso un blocco mentale che si è pericolosamente insinuato fra i componenti la rosa. Ma non solo. Alcune varianti tattiche vanno prese in considerazione. Vi sono elementi fuori posizione. Ad esempio, Caceres esterno sinistro di difesa è andato sempre in sofferenza, mentre Godin e Walukiewicz hanno patito la forza fisica di Osimhen. Non protetti, sono stati letteralmente travolti ed il Napoli ad un certo punto della gara ha gestito senza patemi d’animo la situazione. A centrocampo si nota che Strootman non ha ancora la gamba necessaria e non basta che si accendano a sprazzi Marin e Nandez. Entrambi predicano nel deserto. Nella catena di destra Zappa pare incatenato dal fatto di avere davanti Nandez e non riesce a far valere la sua dote migliore che è la sovrapposizione per l’effettuazione del cross.

Si obietterà che anche se arrivano i rifornimenti dalle fasce non sono sfruttati da alcuna torre in mezzo all’area. Ed anche qua si apre l’ennesimo arcano: Mazzarri pare non vedere Pavoletti, che è l’unico ad avere quelle doti dinamiche adatte a trasformare in azioni pericolose le iniziative degli esterni. In un momento di tale sofferenza è richiesto il supporto del pubblico, che però comincia a spazientirsi nel vedere determinate prove sotto traccia. In attesa di tempi migliori occorre mettere fieno in cascina per non ritrovarsi, col passare del tempo, in acque sempre più agitate.