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domenica 9 dicembre 2018, 08:00Il punto
di Francesco Ortu

Ancora una rimonta e ancora imbattuti in casa. Alla Sardegna Arena il Cagliari compie l’impresa di riprendere la Roma per 2-2 in 9 uomini. Un’impresa incredibile e preziosa per morale e classifica.

Formazione quasi prevedebile per Maran, con Faragò che va a coprire il buco di Barella… tranne per quanto riguarda Pavoletti che si infortuna nel riscaldamento e viene sostituito da Cerri. Primi minuti con i giallorossi che amministrano ed i padroni di casa che cercano di colpire in ripartenza. L’atteggiamento sembra azzeccato, con appunto Cerri che sfrutta il suo fisico per aprire le praterie al duo brasiliano rossoblù. Tuttavia la squadra si accorcia troppo e subisce nella sua metàcampo. La Roma ne approfitta e raccoglie: al 14’ Florenzi per Kluivert che appoggia all’esterno dell’area per Cristante che, con un sinistro chirurgico, batte Cragno. Fra le file degli uomini di Maran regna inizialmente un po’ la confusione, tant’è che per aiutare nell’impostazione della manovra JP deve arretrare diventando letteralmente un tuttocampista. Cragno&co crescono però con il passare dei minuti creano molte azioni offensive che si vanificano sempre per errori banali e grossolani e, sulla fine del secondo tempo, arriva una doccia freddissima: Kolarov insacca, grazie ad una deviazione in barriera di Cerri, con un calcio di punizione. Il secondo tempo rivede i rossoblù continuare a spingere con carattere e orgoglio, ma sempre con grandi problemi negli ultimi metri mentre gli uomini di Di Francesco sembrano più pragmatici dimostrandosi pericolosi varie volte ed arrivando molto vicini ad arrotondare il punteggio. Tuttavia è dai cambi che arriva la svolta: entrano Pajac che dà vitalità ed offensività sulla fascia e Sau. Dopo molta pressione all’85’ si getta il primo mattone per l’impresa: angolo di Srna che trova la testa di JP che spizza a sua volta per Ionita che insacca. Il match è riaperto. Poi accade il caos: Faragò che in un’azione offensiva sfiora Olsen, si accendono le proteste e Mazzoleni manda sotto la doccia sia il terzino destro croato che Capitan Ceppitelli. Sembra la fine ma non è così: batte la Roma, Ionita interviene e lancia in avanti verso lo spazio per l’inserimento di Sau e il barbaricino, grazie a Manolas che va a vuoto, si trova davanti al portiere svedese e non sbaglia. L’impresa è compiuta.

Sconforto, rabbia, speranza, orgoglio e godimento. E’ questo il climax ascendete degli stati d’animo dei tifosi sardi. Per l’ennesima volta si rimonta, ma questa volta la vita è di una caratura nettamente superiore. Nonostante la cattiva gestione della partita, gli errori grossolani e irritanti e l’atteggiamento di partenza sempre penalizzante prevalgono il carattere e l’orgoglio ottenendo l’ennesima conquista da veri e propri gladiatori. Forse, al di là del mercato, è questo il miglior acquisto della stagione.

Ora passiamo agli encomi. Partiamo con JP: come abbiamo fatto senza di lui la scorsa stagione? Non è più un giocatore che sa solo offendere, ma sa mettersi al servizio della squadra: oggi arretra per impostare, sostenere e difendere, ma non disdegna l’azione offensiva… fa tutto e bene. Che chiedere di più? L’assist per Ionita è solo la ciliegina. Sau è tornato, e lo fa nel migliore dei modi vivendo un bel revival del Cagliari-Roma di due anni fa, dove fu anche in quel caso decisivo per il punto. Si può dire che inizi a caricare quando vedere (giallo)rosso. Speriamo ritrovi la continuità. Nota a margine pure per Pajac, con il croato che dà quello che mancava sulla fascia. Ora potrebbe sicuramente meritare qualche presenza in più ed infine Cerri che spreca questa sua ennesima occasione dimostrandosi un’ottima boa per far partire l’azione ma sparendo definitivamente in zona gol. Il ragazzo deve ancora crescere e maturare.

Nonostante la vittoria non sia ancora arrivata possiamo essere incredibilmente felici. Oltretutto abbiamo visto un possibile schieramento che potrebbe tornare utile in futuro ovvero il 4-2-3-1 degli ultimi scorci di gara. Ora attenzione al Napoli, dove ci saranno altre assenze pesanti ma oggi, per l’ennesima volta, abbiamo la prova che non si deve avere paura di nessuno.