Finalmente Petagna: il Cagliari (ri)trova il suo bomber. Sei mesi di attesa per una rete che vale doppio. E con lui, da applausi Wieteska e Sulemana

Finalmente Petagna: il Cagliari (ri)trova il suo bomber. Sei mesi di attesa per una rete che vale doppio.  E con lui, da applausi Wieteska e SulemanaTUTTOmercatoWEB.com
© foto di DANIELE MASCOLO
giovedì 18 gennaio 2024, 00:45Il punto
di Giuseppe Amisani
Giuseppe Amisani, corrispondente da Cagliari per il Corriere dello Sport-Stadio

di Giuseppe Amisani


Si è fatto attendere. Probabilmente troppo per quelle che erano le esigenze del Cagliari. Ma alla fine è riuscito anche lui a festeggiare il suo primo gol con la maglia rossoblù. E non solo quello perché tutta la prestazione, compreso lo scatto a fine partita che ha costretto al fallo da giallo (e prima ancora un movimento che lo ha portato a mettere la palla nella sua porta) il povero Calafiori. Una prova di grande intensità quella di Andrea Petagna che dopo qualche critica per la sua lunga astinenza ora è un nuovo giocatore sul quale Claudio Ranieri può puntare con decisione.

Arrivato ad assaporare la gioia del gol proprio in un momento delicatissimo per il reparto avanzato isolano e in generale per una squadra che, tra alti e bassi, stava arrancando un po' troppo. Ranieri aveva tracciato la rotta: girare a 18 per poi cercare di accelerare nel girone di ritorno. Obiettivo slittato di 90 minuti perché dopo il pareggio di Lecce, preceduto da risultati non certo esaltanti, il Cagliari rischiava di non arrivarci. E invece, seppure con un pizzico di ritardo, il traguardo intermedio è stato tagliato. Serve, ora, un altro sforzo, un nuovo passo avanti perché fermarsi dopo aver conquistato tre punti che valgono davvero doppio contro il Bologna, sarebbe un vero peccato.

Dietro l'angolo c'è la sfida contro il Frosinone che evoca, inevitabilmente, l'epica rimonta dell'andata. Con una compagine che, sotto di tre gol, è riuscita, contro ogni pronostico a ribaltare il risultato conquistando un successo insperato a inizio ripresa. E scacciando, probabilmente, anche parecchi fantasmi che iniziavano ad aleggiare nell'ambiente. Tanto da arrivare a mettere in dubbio lo stesso progetto tecnico dell'intoccabile Claudio Ranieri. Quella vittoria ha cambiato il corso di un'intera stagione e lo stesso valore potrebbe avere il successo ottenuto contro la formazione di Thiago Motta. Non solo perché è arrivata, la terza su quattro complessive, in rimonta, confermando che questo è un gruppo che non molla mai. Ma soprattutto perché a mettere le mani sui tre punti con un contributo determinante, sono stati alcuni tra i più deludenti nuovi acquisti di questa stagione.

Petagna sembrava non riuscire a trovare la via del gol, Sulemana è apparso inizialmente come spaesato e forse ancora non maturo per un campionato di serie A da protagonista. E Wieteska, così come il collega di reparto Hatzidiakos, un difensore non adatto al nostro torneo. Invece sono stati proprio loro 3 la chiave di volta per festeggiare il successo contro il Bologna. Uno per reparto. Ognuno con le sue caratteristiche e i suoi tempi per emergere.

L'attaccante è riuscito a rompere il ghiaccio e ha dedicato la rete alla compagna Carolina e al primogenito in arrivo. Al centrocampista è toccato forse il compito più faticoso nel rincorrere praticamente tutti nella linea mediana. Ma la vera sorpresa della domenica è stato Wieteska che, svestiti i panni del centrale distratto e fuori posizione, è riuscito a mettere la museruola, in coppia con un sontuoso Dossena, agli attaccanti bolognesi. Verrebbe da chiedersi cosa sarebbe accaduto senza lo scivolone di Augello in occasione del gol di Orsolini perché per il resto della gara, a parte due interventi importanti di Scuffet, la difesa ha fatto buona guardia.

Probabilmente sarebbe stato un clean-sheet e in questo caso la vittoria avrebbe avuto un sapore ancora più particolare. Resta, però, a vantaggio del centrale polacco, oltre all'applicazione in fase difensiva, il grande gesto tecnico di liberarsi con una giocata nel cuore dell'area felsinea per mettere in mezzo una palla velenosissima che ha costretto Calafiori all'autogol. Un guizzo da attaccante ma soprattutto da grande giocatore. Per uno che vuole, così come gli altri arrivati in estate, dimostrare di poter essere parte importante di questo Cagliari. E in questa situazione non può che gongolare Ranieri che, una volta recuperati gli infortunati e con i nuovi che iniziano a recepire il suo calcio (e quello della massima serie italiana) inizia a fregarsi le mani per avere a disposizione una squadra che farà divertire. Chiamata, quanto prima, a prendere le distanze dalla zona calda della classifica. Magari bissando il successo dell'andata e regalando al Frosinone, questa volta sul suo rettangolo di gioco, un nuovo dispiacere.