I numeri non mentono, il Cagliari è indifeso: urge intervento. Tra i (pochi) gol fatti e i tanti incassati c'è un "gap" da colmare. Il mercato non aiuta, Ranieri cerca cause e soluzioni

I numeri non mentono, il Cagliari è indifeso: urge intervento. Tra i (pochi) gol fatti e i tanti incassati c'è un "gap" da colmare. Il mercato non aiuta, Ranieri cerca cause e soluzioni
mercoledì 24 gennaio 2024, 00:45Il punto
di Sergio Demuru
Sergio Demuru - Corrispondente da Cagliari di Tuttosport dal 2007, al seguito del Cagliari Calcio dal 1997 avendo collaborato con altre testate quali Il Giornale di Sardegna e Sardegna 24.

di Sergio Demuru

Il segreto per mantenere la categoria è quello di pulcinella. Si tratta di registrare una fase difensiva che nel corso del girone di andata ha fatto acqua ed anche in questo inizio del ritorno sta incassando troppo. Sotto questo aspetto è chiamato a districarsi mister Ranieri, che ha fra le mani un reparto che sulla carta avrebbe dovuto reggere l’urto del salto di categoria.

In più con gli innesti di due elementi titolari nelle proprie squadre nazionali (il polacco Wieteska ed il greco Hartzidiakos) che avrebbero dovuto offrire più solidità alla linea arretrata. A loro due si è aggiunto Augello, richiesto a gran voce dal tecnico che lo aveva già avuto alle sue dipendenze alla Sampdoria, il quale però finora ha disatteso quelle che erano le premesse della vigilia con prestazioni troppo alterne per considerarlo elemento affidabile.

Ranieri le ha provate davvero tutte, dando fiducia anche ad Obert, senza riuscire a trovare il bandolo della matassa. Nell’ultima gara persa a Frosinone si sono viste le solite incertezze difensive che hanno determinato il risultato sfavorevole per i colori cagliaritani. In modo particolare la rete di Mazzitelli, quella del pareggio frusinate, ha evidenziato una palese lacuna con il centrocampista che ha avuto modo di colpire di testa indisturbato a centro area, senza il benchè minimo contrasto, e di battere l’incolpevole Scuffet.

È stata l’ultima leggerezza in ordine di tempo di una difesa che sinora ha incassato ben 36 reti in 21 giornate di campionato, quasi due a partita. Statistiche impietose per un reparto che dovrebbe essere invece un fiore all’occhiello soprattutto per una squadra che deve mantenere la categoria così faticosamente conquistata nella scorsa stagione.

Tra l’altro il rapporto fra reti fatte e subite è deficitario. Il Cagliari segna poco, non sono sufficienti i 20 gol messi a segno (meno di uno a gara) a colmare il “gap” di quelli incassati. Tanto per fare un esempio concreto è vero che il Verona ha segnato 19 reti, ma ne ha subite 29. Insomma, a conti fatti, è necessario intervenire per provare a stabilizzare una situazione che al momento vede la compagine rossoblù proprio sopra la terzultima posizione e dunque virtualmente salva, però la stagione è ancora lunga.

Come accade storicamente le formazioni pericolanti, che al momento vanno avanti con il freno tirato, avranno sussulti nel corso del girone di ritorno, in modo particolare quando ci si avvierà verso la conclusione del torneo. Per questa ragione il Cagliari non deve farsi trovare impreparato. È necessario sviscerare la causa di determinati cali di tensione e far tesoro delle manchevolezze, principalmente quelle difensive. Senza attendersi nulla dal mercato di gennaio, che non offre particolari spunti da prendere in considerazione. Ranieri dovrà gestire al meglio il materiale umano a disposizione, che sulla carta non ha nulla da invidiare ad altri contesti.