I singoli spezzano il pari. Non bastano testa e cuore, la svolta negativa al 67'. L'obiettivo del Cagliari in vista del giro di boa

I singoli spezzano il pari. Non bastano testa e cuore, la svolta negativa al 67'. L'obiettivo del Cagliari in vista del giro di boa
domenica 17 dicembre 2023, 10:00Il punto
di Vittorio Sanna

di Vittorio Sanna

Il Cagliari ha pareggiato contro il Napoli, assetto contro assetto, organizzazione contro organizzazione. La differenza l’ha fatta Victor Osimhen, nel momento in cui la squadra partenopea ha ritrovato l’uso del sinistro, vero handicap nelle gare perse negli ultimi mesi. Sembrerebbero concetti banali e astrusi, ma seguono un filo logico, probabilmente lo stesso usato da Claudio Ranieri per neutralizzare la squadra campione d’Italia di partenza. L’assenza di Mario Rui nella corsia di sinistra degli Azzurri Campani, è stata la lacuna degli ultimi mesi. Pochi cross da sinistra, meno rapidità, mancato dialogo con K’varatskhelia, isolato nella sua zona di partenza. Sul Napoli con un solo propulsore a pieno regime ha costruito la partita il Cagliari, individualmente nettamente inferiore ai giocatori campioni d’Italia.

Minuto della svolta è il 67°. Nandez è costretto a sollevare bandiera bianca. La sua presenza in campo aveva permesso di ridurre notevolmente l’attività offensiva del Napoli nella sua corsia. Lo stesso ingresso di Mario Rui nove minuti prima non aveva dato particolari frutti perché il dinamismo del nostro uruguaiano non garantiva sicurezza al reparto difensivo di Mazzarri. La spinta era contenuta, perché il rischio di concedere il contropiede agli uomini di Ranieri rimaneva altissimo. Non è un caso che due minuti dopo sia nato quasi indisturbato il cross pennellato proprio di Mario Rui per la testa del gigante Osimhen. Un sinistro che ha trovata impreparata la difesa cagliaritana che fino ad allora aveva parato tutti i destri dell’undici campano.

Encomiabile la prova del collettivo sia per organizzazione e attenzione, per la testa nella partita, ma anche per il cuore. L’immediato pareggio frutto del carattere forte della squadra poteva essere conservato e forse proiettare anche verso un potenziale successo. Era necessario tenere per un po’ di minuti. Far girare le lancette e caricare d’ansia gli avversari. E invece la combinata individuale, grande classe ancora di Osimhen e scarsa propensione difensiva di Zappa, attratto dal pallone e troppo distante dal diretto avversario in una situazione di sovrannumero, ha portato al secondo gol dell’impronunciabile e inscrivibile attaccante georgiano.

Sono stati i singoli a determinare il risultato, senza peraltro errori evidentissimi. Semplicemente con quelle leggere sfumature che quando affronti una grande squadra finiscono per essere spesso determinanti.  Ma il Napoli con Mario Rui a pieno regime ritorna a essere la schiacciasassi che ha vinto il campionato scorso. E la testa alta che i giocatori rossoblu hanno mostrato a fine partita è una consapevolezza che bisogna mettere a produrre. Tre partite prima del giro di boa. Girare a 20 punti non è cosa impossibile.