Il grande problema di Liverani: "tradito" dai fedelissimi.

Il grande problema di Liverani: "tradito" dai fedelissimi.
venerdì 21 ottobre 2022, 12:32Il punto
di Sergio Demuru
Sergio Demuru - Corrispondente da Cagliari di Tuttosport dal 2007, al seguito del Cagliari Calcio dal 1997 avendo collaborato con altre testate quali Il Giornale di Sardegna e Sardegna 24.

di Sergio Demuru

Solo 9 gol realizzati in 9 partite. Probabilmente è questo il problema di una situazione ancora in divenire per un Cagliari dalle alte potenzialità offensive. Uno dei peggiori attacchi della cadetteria a fronte di una batteria di avanti di peso, alcuni dei quali da serie superiore. Liverani deve essersi sentito tradito, in questo primo scorcio di torneo, da alcuni suoi “fedelissimi”. Lapadula in primis. Il peruviano ci ha provato, ma ha trovato il pertugio giusto solo una volta, in quel di Benevento. Poi buio totale al punto che, nell’ultimo confronto vittorioso alla “Unipol Domus” al cospetto del Brescia, ha fatto solo panchina. E questa è una notizia se è vero, come è vero, che il mister conta parecchio sui suoi gol. Meglio Luvumbo, bravo a concretizzare subito un errore avversario e sempre in movimento, al punto che gli avversari si sono ritrovati senza riferimenti. Va anche detto che spesso si incarta da solo, ma la gioventù potrebbe avere un ruolo determinante, considerati i margini dì crescita. In attesa di Falco e Millico.

Apparentemente i due hanno una struttura fisica simile. Brevilinei, dallo scatto breve e propensione per “saltare” l’uomo. Soprattutto Falco si è sempre espresso su buoni livelli ed è riuscito persino a toccare con mano i preliminari di Champions quando militava nella Stella Rossa. Liverani ha già avuto modo di allenarlo in quel di Lecce dove l’attaccante ebbe modo di mettersi in luce. A Cagliari è arrivato con qualche difetto dovuto al fatto di essersi fermato per alcuni mesi e l’inattività, è risaputo, soprattutto per gli attaccanti è fattore scatenante per la calata di rendimento.

Millico non ha avuto esperienze a quel livello, resta il fatto che quando era giovanissimo aveva margini di miglioramento inimmaginabili. Poi con il passare del tempo si è un po’ bloccato. Resta la sua buona tecnica, che ha dimostrato di possedere anche in quei pochi scampoli di gara durante i quali è stato utilizzato. Resta l’incognita Pavoletti. Probabilmente non accetta con entusiasmo la panchina. Sarebbe un giocatore che in cadetteria potrebbe davvero fare la differenza. Pavoletti però appare in fase calante. Vuoi per gli infortuni che negli ultimi anni ne hanno minato la condizione e vuoi anche per un normale calo fisico dovuto all’incombere dell’età. Resta tuttavia un elemento sul quale fare affidamento soprattutto quando si devono scardinare difese arroccate, che certamente capiteranno nel lungo cammino del Cagliari per provare a risalire immediatamente nella massima serie.