L'uomo giusto per la panchina e gli uomini per puntare alla Serie A: il Cagliari si interroga. L'identikit del tecnico tracciato da Capozucca e gli errori da non ripetere sul mercato

L'uomo giusto per la panchina e gli uomini per puntare alla Serie A: il Cagliari si interroga. L'identikit del tecnico tracciato da Capozucca e gli errori da non ripetere sul mercato
venerdì 3 giugno 2022, 10:48Il punto
di Sergio Demuru
Sergio Demuru - Corrispondente da Cagliari di Tuttosport dal 2007, al seguito del Cagliari Calcio dal 1997 avendo collaborato con altre testate quali Il Giornale di Sardegna e Sardegna 24.

di Sergio Demuru

Difficile rialzarsi dopo una caduta verticale. Dall’altare alla polvere. Questo il risvolto finale della stagione del Cagliari. La società ancora si interroga su chi puntare. Fermo restando che rigetta tutte le opzioni che riguardano eventuali cessioni della proprietà. Il presidente Giulini resta saldo al timone senza che vi siano interferenze che possano intaccare la tranquillità delle operazioni che stanno per esser messe in piedi per pianificare un futuro al momento incerto e tutto da scrivere.

Punto fermo il tecnico. Capozucca lavora sodo per tirar fuori dal cilindro una figura che possa coniugare tante componenti e saperle far convivere. Dalla conoscenza del torneo cadetto, che non tutti hanno anche se sono tecnici navigati, alla capacità di assemblare un gruppo che nella prossima stagione sarà sicuramente eterogeneo, con tanti volti nuovi che andranno a intersecarsi con una sorta di “zoccolo duro” costituito dai più attaccati alla maglia dopo una stagione disastrosa che ha comunque evidenziato chi è meritevole di una conferma e chi no.

Il ds Capozucca si muove in punta di piedi per sondare il terreno anche se la tempistica è abbastanza dilatata nel tempo. Gli errori della stagione appena terminata nella massima serie non dovranno essere ripetuti e si tenterà di farne tesoro. I giocatori condizionati da infortuni in carriera, più o meno gravi, vanno attentamente soppesati per non incorrere in errori di valutazione che poi si ripercuotono negativamente sul loro rendimento che si travasa quindi su quello dell’intero complesso. E puntare su nomi altisonanti, dal passato ricco di successi, non sempre è sinonimo di positività.

Le esperienze di Godin e Caceres, epurati a fine 2021, avranno pur insegnato tante cose. Il gran ballo è cominciato, anche se non ufficialmente. Ma è proprio in questo contesto che vanno pianificati i movimenti di mercato. Il paracadute di 25 milioni è solo un placebo. Le perdite economiche restano incontrovertibili con la retrocessione. Giulini riuscì già, dopo la prima retrocessione, a rinsaldare le fila e risalì subito. Stavolta sarà più difficile, ma non impossibile.