LA GRANDE EREDITÁ DI DOSSENA

LA GRANDE EREDITÁ DI DOSSENA
venerdì 14 aprile 2023, 00:45Il punto
di Vittorio Sanna
Vittorio Sanna, giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari

di Vittorio Sanna

Il duro destino del calciatore passa nella selva dell’anonimato: basta perdersi un attimo e tutti si dimenticano di te. Nel caso di Alberto Dossena il destino è ancor più severo, perché nell’attraversare il mondo del calcio viene naturale chiedersi “Dossena chi?”.

Potrebbe essere figlio di Giuseppe noto Beppe, nato a Milano il 2 maggio 1958 ora dirigente sportivo, allenatore di calcio, ex calciatore Di Torino e Sampdoria, che ai tempi della nascita di Alberto, nell’ottobre del 1998, aveva iniziato la sua carriera di allenatore trasferendosi in Ghana, lontano da Brescia, luogo natio dell’attuale difensore del Cagliari.

Non è fratello di Andrea, anche lui nato in terra lombarda a Lodi, nel 1981 con trascorsi onorevoli nell’Udinese e nel Napoli e 18 presenze e un gol con la maglia del Liverpool.

È però certamente un Dossena che merita di non essere anonimo, anche se al Cagliari, fino a dicembre lo è stato a tutti gli effetti. C’è voluto un destino comune, non tanto un cognome, per essere buttato dentro. Quello con Fabio Pisacane con il quale condivide il passato in mezzo ai lupi, quelli dell’Avellino. La squadra della precedente consacrazione passata quasi inosservata, se non ai più attenti talent scout. Possibile che questo ragazzo che viene fuori dalla patria di calciatori difensori di razza si debba perdere nelle strade del Sud?

A Cagliari i lombardi di mestiere “difensore” sono spesso stati di casa. Michele Canini è cresciuto nell’Atalanta come Alberto, ad esempio. Anche se la vera prima squadra del centrale che guida la difesa del Cagliari è stata il Lumezzane. Ma ce n’è uno che più di tutti era stato capace di rimanere nascosto anche per troppo tempo, Davide Astori. Chi lo vedeva giocare in allenamento si chiedeva la ragione per la quale il ventunenne ragazzo che arrivava dalla Cremonese non fosse un titolare inamovibile. Spietato e pulito nella marcatura, dotato di grande tecnica e lettura dell’azione tanto da poter giocare d’anticipo, forte nel colpo di testa, elegante con la palla al piede. Nella sua prima stagione giocò appena dieci partite e il perché c’era. Era arrivato in prestito con diritto di riscatto e meno lo avresti esposto all’attenzione generale meno si sarebbero accorti del valore del calciatore tanto da poterlo riscattare a costo molto più basso del suo reale valore.

Mi prendo tutte le responsabilità del paragone calcistico: da quando è titolare Alberto Dossena ha giocata con la medesima efficacia e personalità del giovane Astori. Difensore anche bello da vedere, non il ciabattare picchiatore di palla e caviglia, un raffinato chirurgo che ti estrae la  palla senza farti male. Un calcio educato come da la sensazione di esserlo il ragazzo che ha trapiantato nella difesa rossoblù un principio fondamentale, la serenità e la sicurezza.

Quando un intervento difensivo vale una grande parata o un gol negato, abbiamo a che fare con un campione pari ai grandi goleador. Riguardatevi questo sprazzo di campionato dove Alberto Dossena ha iniziato la sua grande carriera. Gol evitati pari forse a quelli che sono stati segnati. E occhio al colpo di testa. Il gol li sa anche fare come li faceva Aldo Firicano  o lo stesso Davide Astori. Si tratta di trovare il pennello giusto che  il Cagliari, pur in B, ha nei suoi rifinitori.

Dedicare una pagina a un difensore con 18 presenze da titolare in cui il Cagliari ha subito soli 7 gol era d’obbligo. Perché la risalita del Cagliari è partita dalla difesa. E l’uomo nuovo in assoluto si chiama Alberto Dossena che ha da oggi come pesante  ma piacevole compito, quello di rendere vivo anche in campo il grande ricordo di Davide Astori. Ha tutte le carte in regola per poterlo fare.



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VITTORIO SANNA  - Giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari. Autore del libro "La Terra dei Giganti", appena uscito nelle librerie. Un viaggio nella storia dello sport e della relativa statuaria sportiva, dalle prime civiltà ai giorni nostri. Una sezione con i profili degli 88 olimpionici e paralimpici sardi nelle Olimpiadi e Paralimpiadi moderne finora riportati alla luce attraverso un continuo lavoro di ricerca.