LE FAUCI DEL MERCATO

LE FAUCI DEL MERCATO
martedì 30 agosto 2022, 20:37Il punto
di Vittorio Sanna
Vittorio Sanna, giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari

di Vittorio Sanna

 Faccia a faccia con gli ultimi giorni di mercato in cui l’ingordigia cresce e farsi prendere dal desiderio di guardare solo al malloppo finisce per essere una diabolica tentazione. Il giudizio sulla rosa del Cagliari è vicino alla sua emissione. Non sarà una sentenza ma un parere. Guarderà ai capi d’accusa del passato e farà la comparazione. Stabilirà se si è operato diversamente, se gli errori riconosciuti da molti saranno stati ritenuti tali dalla società. Meno di quarantotto ore per rimediare e non peggiorare. Rimediare ad una difesa in affanno sarebbe il primo obiettivo. Solo se usato sicuro. Le incertezze di avvio di stagione possono essere ridotte gradualmente senza acquisti solo se l’attacco realizza sempre un gol in più. E l’attacco gol non ne ha finora realizzato a grappoli. Attaccanti con le polveri bagnate. Èvero che il sistema per arrivare a timbrare non ha ancora grandi certezze. Passa per esitazioni ed esperimenti, per false strade che si rivelano condizionate dai singoli. Da scelte che forse è lo stesso mercato che impone. Sia gli acquisti che i potenziali partenti. C’è chi gioca perché è stato appena acquistato e chi non gioca perché si pensa di poterlo vendere.

C’è anche chi gioca e spera possa essere venduto, magari un pezzo forte, quel che ti fa sembrare la rosa ricca, che lega i reparti. Uomini che sfilati dal complesso potrebbero addirittura smontare il giocattolo. Si è rinunciato al blocco della Primavera degli scorsi anni, sono rimasti in pochi. C’è chi era stato promesso a questa società o a quell’allenatore e quindi non è mai stato considerato arruolabile. C’è chi si è ribellato alle proposte societarie  e ha avuto il benservito. C’è chi pur avendo mostrato qualità genuine vede gli spazi ridotti da acquisti che rassicurino il Mister. Tema scottante questo. Se è la società ad acquistare calciatori che Liverani ha già avuto con sè pensando di facilitarli il compito, ha guardato solo una faccia della luna, quella luminosa. Non ha pensato che nel buio di  qualche notte diventa scomodo e fraintendibile questa o quella chiamata o esclusione. Si può malignare che ci sia di mezzo l’antico rapporto. Meglio sarebbe avere i giocatori tipo, non per il fantacalcio dove ingaggi per nome e cognome, ma come il calcio giocato sul campo, dove le caratteristiche sono prioritarie e il ruolo può essere ricoperto da sconosciuti in cerca di fama, addirittura dagli stessi giovani che in Primavera hanno sognato una maglia, bruciata d’estate.

In sintesi: non vendiamo se il sostituto non garantisce pari qualità; non compriamo solo per nome e per fantacalcio; pensiamo all’equilibrio di un gioco che ha mostrato di avere qualche lacuna. Resistiamo per meno di 48 ore alle tentazioni di un mercato che potrebbe inghiottire i sogni con le sue mille fauci. Soprattutto per alimentare  parassiti, per i quali è più proficuo muovere e cambiare che costruire e fidelizzare.