LUCI E OMBRE ALL’ARECHI. NIENTE SCUSE PER FAVORE...

LUCI E OMBRE ALL’ARECHI. NIENTE SCUSE PER FAVORE...
mercoledì 25 ottobre 2023, 00:05Il punto
di Vittorio Sanna
Vittorio Sanna, giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari

di Vittorio Sanna

C’è chi pensa non bastino 29 partite per la salvezza, eppure all’Arechi sono bastati pochi minuti perché capitasse di tutto, si provasse l’ebbrezza di uscire dalla zona retrocessione per poi tornarci e rischiare di non muoversi proprio. Il calcio è vigliacco, la palla rotonda e anche un po’ figlia del malcostume. È nell’insieme che si ama, non si può separare e a turno ci si deve consolare. Sì, proprio come una donna per amico, verrebbe da ridere e cantare.  

Ridendo e cantando la sensazione è di aver perso due punti. Ma se fosse così allora è giusto ridere e cantare. Vorrebbe dire che il Cagliari è cresciuto, ha preso speranze, ha dimostrato di non essere più l’ultimo della classifica. Anche se per ottanta minuti è parso generoso, timido, poco votato alla battaglia sportiva, a gettarsi oltre l’ostacolo. Ha preferito guardarlo, studiarlo, provare a vedere se si poteva saltare. Ottanta minuti su novanta.

Una partita giocata in superiorità tecnica, ma senza pungere particolarmente, anche perché l’ariete per abbattere il portone campano è rimasto seduto in panchina. Ranieri ha preferito i cavalleggeri, pesi mosca che hanno ronzato dalle parti di Costil, impegnandolo in due/tre occasioni. Non ci ha messo l’artiglieria pesante. Mossa a sorpresa nel primo tempo, con Mancosu, alzati e cammina, resuscitato e trequartista. Con Oristanio costretto a guardare o la palla o la porta, di spalle. Con Luvumbo a mettere a soqquadro l’assetto difensivo avversario. Con Nandez titolare da difensore di destra, un lusso delle grandi squadre.

La partita capovolta, un canone inverso, perché nella ripresa, invece che affondare, si è tirato un po’ indietro il baricentro. Zappa per Nandez, Viola per Mancosu e Jankto, qui la sorpresa, per Oristanio. Ma il Maestro stava per avere ragione. Viola e Jankto sono gli assistenti al gol di Luvumbo, che arriva all’improvviso, senza artiglieria pesante, Pavoletti, Petagna e Shomurodov seduti in panchina.

Ma il calcio è anche figlio di buona donna e per complicare il discorso, non aveva trovato di meglio che mordere i polpacci di Dossena, l’uomo dappertutto della difesa, l’eroe della retroguardia. Una reparto che senza di lui continua a fare acqua. Ma non perché all’improvviso Dossena è investito dalla polvere degli Dei. Sarà invece perché il perno di un settore che vive di un solo protagonista costante e di continue comparse.

Ma anche qui, la mossa che non fai te la suggerisce il cielo, che si accanisce con i muscoli di Luvumbo. La scelta è la meno pesante che ci sia, Shomurodov, ma basta per dimostrare che trovare il gol contro la difesa dei padroni di casa non era impossibile e riservato al solo angolano. Forse anche negli ottanta minuti di 0-0. Bella la trama con Jankto ancora protagonista e con  Shomurodov che sbuccia il cioccolatino per Viola. 

L’improvviso sogno che si accende per il trequartista calabrese dura il tempo del boato e si spegne davanti alla tv, dove abitualmente i sogni si accendono. La mano è aperta, il rimbalzo vicino, la palla non scorre come logica del possibile movimento, e batte sulla mano, proprio di Viola. 

L’amaro è tanto quando Dia scrolla la rete. Ma difficile prendersela con gli altri. Nella storia del Cagliari anche gli arbitri sono spesso avversari. E nella nostra natura di combattenti sappiamo che dobbiamo battere anche loro. 

Niente scuse per favore. Gli alibi non aiutano. È preferibile rimanere protagonisti del nostro destino. Se è vero, come è vero, che all’Arechi abbiamo perso due punti, vuol dire che ce la possiamo giocare con qualcuno. Soprattutto che da una settimana all’altra la speranza può crescere. Ma non con le lamentele, con il lavoro. E magari cominciando a tracciare almeno una intelaiatura base. Soprattutto in difesa, ballare non è piacevole, ed è soprattutto, poco produttivo. Meglio piantare dei bei pilastri sui quali poggiare il resto della compagnia.

VITTORIO SANNA  - Giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari. Autore del libro "La Terra dei Giganti", appena uscito nelle librerie. Un viaggio nella storia dello sport e della relativa statuaria sportiva, dalle prime civiltà ai giorni nostri. Una sezione con i profili degli 88 olimpionici e paralimpici sardi nelle Olimpiadi e Paralimpiadi moderne finora riportati alla luce attraverso un continuo lavoro di ricerca.