Umiliati ancora

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© foto di Federico De Luca
domenica 27 gennaio 2019, 15:00Il punto
di Francesco Ortu

Ennesima figuraccia per il Cagliari che prende tre sberle a Reggio Emilia dal Sassuolo. Prestazione, atteggiamento e l’involuzione riscontrata rendono l’ambiente più bollente, teso e preoccupato.

Nel ortodosso 4-3-1-2 si operano due soli cambi: Lykogiannis a sinistra e Ionita al posto del febbricitante Birsa sulla trequarti. La partita appare inizialmente combattuta fra le due contendenti, con ritmi abbastanza alti. Questo tuttavia dura molto poco, con i padroni di casa che la sbloccano già al nono minuto con un tiro di Berardi da fuori che viene respinto malissimo da Cragno e permette a Locatelli di segnare senza patemi. Questo magari avrebbe dovuto significare una reazione della squadra sarda… ma ciò non avviene. Gli emiliani dominano e volano sulle ali, con Berardi che sfreccia con talmente tanta facilità che potrebbe farlo aggiornando contemporaneamente aggiornare i suoi status sui social network. Gli uomini di De Zerbi giganteggiano e dominano imperterriti per tutto il primo tempo mentre gli uomini di Maran si offrono come semplici sparring partner. Alla fine del primo tempo si ha inoltre il raddoppio dove Babacar trasforma un rigore ottenuto per gentile concessione del Var. Nel secondo tempo i sardi tentano di destarsi, soprattutto grazie agli ingressi di Farias e Birsa che permettono di uscire la testa dal guscio. Ma Barella&co non sono mai e poi mai pericolosi, con il fuoco che si spegne dopo solo dieci minuti di orologio. Arriva anche la beffa finale, il solito gol di Matri, che rigira ancora più profondamente il coltello nella piaga.

Nella riflessione della partita contro l’Empoli tentammo di determinare quali fossero i motivi di questo momento di crisi assoluta. Dopo questo match possiamo quindi focalizzarci meglio: Maran ha sicuramente colpe su valutazioni e scelte effettuate, però il materiale che tenta di plasmare si sta dimostrando non adatto. Possiamo quindi concentrarci quindi sulla mancanza di realismo e di analisi critica dello Stato maggiore rossoblù sull’adeguatezza della rosa. La squadra è pregna di giocatori polivalenti, adattabili, ma considerare dei giocatori adattati come “di ruolo” piuttosto che un giocatore nella sua posizione naturale non solo permette di non incidere in quella posizione, ma fa pure affondare il resto. Padoin rileva il posto di un Lykogiannis perennemente infortunato e non adatto in qualsiasi fase di gioco, dimostrandosi sempre più in difficoltà in una posizione mai ricoperta. Ionita nel ruolo di trequartista appare come l’uomo in meno in quanto non dotato né di tecnica, di corsa, di visione né tanto meno di tempi di gioco esulandosi completamente dal resto della squadra. Infine JP che si deve destreggiare nel ruolo di seconda punta a folate intermittenti, con buone prestazioni troppo saltuari per affidarsi unicamente su di lui. Il loro disagio si ripercuote su tutto l’undici in campo, inceppando i meccanismi tattici anche se in questo caso la macchina più che infangata sta andando letteralmente a fuoco. Non è possibile avere così tanti problemi di rosa a pochi giorni dalla fine del mercato, che la dirigenza si metta una mano sulla coscienza per la deriva in atto.

Ora ci sarà un altro incontro molto complicato, quello con l’Atalanta, che non si dovrà sbagliare. Nel frattempo il Bologna quest’oggi potrebbe accorciare su di noi passando a  -4 punti. In poche parole questo campionato si sta trasformando per l’ennesima volta in un survival horror che terrà in suspence i tifosi sino all’ultimo.