UNA PORTA PER DUE

UNA PORTA PER DUE
martedì 25 luglio 2023, 08:45Il punto
di Sergio Demuru
Sergio Demuru - Corrispondente da Cagliari di Tuttosport dal 2007, al seguito del Cagliari Calcio dal 1997 avendo collaborato con altre testate quali Il Giornale di Sardegna e Sardegna 24.

di Sergio Demuru

Una sana rivalità sportiva, vedi ricerca spasmodica di una maglia da titolare, che può solo riflettersi positivamente nel contesto di squadra. Boris Radunovic e Simone Scuffet hanno qualità innate. Entrambi coetanei, venuti al mondo nel maggio ‘96 e dunque con una carta d’identità che non ammette divagazioni. Hanno dalla loro un futuro ancora tutto da scrivere.

Il portiere serbo, nell’ultimo anno, ha fatto progressi visibili, sicuramente non preventivati alla vigilia, supportati da prestazioni sempre al di sopra delle righe. In un campionato comunque difficile come quello cadetto, che sarà magari inferiore alla serie A sotto il profilo prettamente tecnico, ma che comunque esalta le qualità degli estremi difensori, sollecitati a dare sempre il meglio di se stessi, soprattutto se inseriti in un contesto di una squadra che nutre aspettative di livello, come era certificato per quella rossoblù.  E che sono state rispettate solo negli ultimi scampoli di stagione con una promozione arrivata nei minuti di recupero a Bari.

Radunovic ha mostrato qualità che non aveva mai evidenziato da quando è a Cagliari, vuoi perchè utilizzato con il contagocce, ma vuoi anche perchè in effetti aveva mostrato evidenti segni di instabilità quando era stato chiamato in causa. Con l’avvento di mister Ranieri ha acquisito fiducia nei propri mezzi e l’autostima ha raggiunto picchi ragguardevoli. La concorrenza di Cragno lo aveva fatto defilare, tanto che per qualche tempo la società aveva pensato di cederlo al miglior offerente. Poi la storia ha avuto un differente andamento, con lo stesso Cragno che ha cambiato casacca ed il Cagliari ha puntato le carte nelle possibilità di Radunovic, facendolo consacrare definitivamente. Ora si dischiudono per lui le porte della massima serie. Ranieri ha già dichiarato apertamente che sarà il titolare, almeno inizialmente, anche per una sorta di riconoscenza dopo la promozione.

Diverso il percorso di Scuffet. “Enfant prodige“ qualche anno fa quando militava, giovanissimo, nelle fila dell’Udinese (ha esordito in serie A a soli 17 anni il primo febbraio 2014). Considerato un talento dei più precoci, non ha poi trovato una stabilità di squadra, girando in lungo ed in largo per l’Italia e l’Europa, fino al Cluj dove ha giocato nell’ultimo anno prima di approdare al Cagliari. Reattivo e presente sulla linea di porta ha qualche tentennamento nelle uscite alte. È discreto quando si tratta di districarsi con i piedi per aiutare nel giro-palla. Sotto la sapiente guida del preparatore dei portieri rossoblù potrebbe migliorare anche sotto l’aspetto delle prese dinamiche, sia sulle palle inattive, che in occasione dei cross avversari. Per ora Scuffet parte in seconda fila dietro Radunovic.

Ma con Ranieri, il quale non è certo il tipo di allenatore che regala nulla, con il trascorrere del tempo potrà tranquillamente giocarsi tutte le sue “chances”. Il Cagliari, con due portieri di caratura, ha comunque coperto un ruolo fondamentale. È notorio che avere un buon estremo difensore, che dia sicurezza, si riflette sul rendimento complessivo. Non solo della fase arretrata, ma principalmente di tutto il complesso..