Adani: "Napoli, vittoria strameritata. Il Cagliari pensava solo a difendersi"

Nel corso dell'ultima puntata di Viva El Futbol, l'ex difensore Daniele Adani ha analizzato il successo del Napoli contro il Cagliari dell'ultimo turno di campionato. Le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net: "Anguissa è sottovalutato, ma non per colpa sua: è sottovalutato perché è cresciuto accanto a Lobotka. A proposito, parliamo di Anguissa, ma c’è un vincitore occulto di quella partita ed è proprio Lobotka. Negli ultimi due palloni della gara lui porta palla con venti uomini che gli venivano incontro senza avere spazi, eppure riesce a gestirli. Il primo lo conduce e lo serve magistralmente a Lang, che lo gira a McTominay, il quale però sbaglia il gol. Il secondo, un minuto dopo, sempre nel recupero, Lobotka ripulisce ancora il pallone: entra come fanno i grandi play che vedono il traffico, si buttano dentro e scaricano. In questo caso serve Buongiorno, che mette la palla dentro e poi Anguissa segna. Quindi è Lobotka ad avere la lucidità di iniziare un’azione in mezzo a un muro: aveva davanti i “carri armati” che gli correvano incontro, eppure ha trovato il corridoio per aprire il gioco. Poi è stato solo questione di precisione: prima Lang per McTominay, poi Buongiorno per Anguissa, fino al tap-in vincente. Per quanto riguarda Anguissa, lì entra in gioco il discorso di Conte. Secondo me sono cambiati nettamente i compiti dei centrocampisti del Napoli: dall’era Spalletti a quella Conte. Con Spalletti erano palleggiatori, costruttori di gioco, accompagnatori.
Con Conte invece sono giocatori che corrono e strappano dal primo al novantesimo. Anguissa, tra l’altro, non è nuovo a segnare dopo il 90’. Il Napoli con Conte ha ottenuto cinque vittorie e un pareggio segnando sempre dopo il 75’. Ieri ho usato un termine: ormai non è più solo Conte ad avere attecchito, sono tutti diventati Antonio Conte. Giocatori, giovani, veterani, infortunati, chi entra, chi esce, ma anche magazzinieri, massaggiatori, tifosi: tutti sono “Antonio Conte”. Il Napoli, in quella partita, ha continuato a spingere. Probabilmente se la sarebbe portata a casa anche senza vincere, perché il Cagliari praticamente non giocava più e pensava solo a difendersi. Gli azzurri però hanno insistito, insistito, insistito. Non erano lucidi nella rifinitura e nella conclusione, ma il gol lo puoi fare al 94’ e 40’’, come al 22° o al 38°. Il Napoli ha strameritato di vincere. Il fatto che Anguissa conosca le spaziature e arrivi in area coi tempi giusti è la dimostrazione di questa nuova vita dei centrocampisti interni sotto la guida di Antonio Conte".