La regola: in Serie B è promosso chi segna di più

La regola: in Serie B è promosso chi segna di piùTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 21 giugno 2022, 18:45News
di Martina Musu

Quando, nell'estate del 2015, il nuovo direttore sportivo del Cagliari Stefano Capozucca programmava l'immediata risalita del Cagliari, fu molto chiaro: «Per vincere il campionato di Serie B servono gli attaccanti». Messaggio diretto soprattutto alla presidenza: per stare davanti a tutti, bisogna fare gol, tanti gol, più degli altri. Una regola confermata dai numeri e che anche oggi, a distanza di sette anni, sarà fondamentale nella costruzione del Cagliari di Fabio Liverani. Proprio per questo motivo, nel mirino della società rossoblù per questa ricostruzione sono finiti giocatori che vivono per il gol, come Gianluca Lapadula (38 reti in 70 partite tra i cadetti), Massimo Coda (101 gol in 215 gare giocate in B) e il brasiliano Matteo Brunori (29 centri lo scorso anno in C col Palermo). Un Cagliari che si appresta a salutare Joao Pedro e Keita Baldé e che dovrà decidere il futuro di Leonardo Pavoletti e del rientrante Alberto Cerri, quest'ultimo che appare come il più sicuro del posto, oggi, salvo colpi di scena. Sette anni fa Il Cagliari, appena retrocesso, si mise nelle mani del ds Capozucca. L'elegante dirigente indicò nell'attacco l'arma segreta, ma neanche tanto, per ritornare in A. E quel Cagliari venne ricostruito proprio partendo da una batteria offensiva senza pari tra i cadetti: ai confermati Sau, Farias e Joao Pedro, un lusso all'epoca, si aggiunsero Melchiorri (14 reti l'anno prima col Pescara), Giannetti (reduce da una stagione da 7 gol con lo Spezia) e il giovane Cerri (promessa juventina dopo essere cresciuto nelle giovanili del Parma). Missione compiuta, visto che i rossoblù, affidati a Rastelli, centrarono l'immediata promozione da primi in classifica, anche grazie al miglior attacco del torneo. Alla fine, i gol segnati furono ben 78 in 42 partite: la parte del leone la fecero i due brasiliani Farias e Joao (rispettivamente 14 e 13 centri), seguiti da Sau (10 gol), Giannetti (9) e Melchiorri (8, ma fermato dalla prima rottura del crociato). Chi segna vola La regola degli attacchi pesanti è stata confermata nei campionati successivi. Nella stagione 2016-17, infatti, la Serie B fu vinta dalla Spal di Leonardo Semplici, che conquistò la promozione da prima della classe anche grazie al miglior attacco del torneo, con 66 reti in 42 giornate. A trascinare i ferraresi, il bomber Antenucci, 18 gol (terzo cannoniere stagionale), seguito da Zigoni (10 reti) e Floccari (7). Nel 2017-18 è toccato all'Empoli vincere il campionato col miglior attacco del torneo: ben 88 gol segnati (un record), col decisivo contributo dei due cannonieri Caputo (27 reti, top scorer stagionale) e Donnarumma (21). L'anno dopo, attacco-mitraglia ancora determinante: il Brescia, infatti, sale col primo posto e il miglior reparto offensivo del torneo, 69 reti, grazie ancora a Donnarumma (stavolta 25 reti) e Torregrossa (12). Nel 2019-20, il Benevento di Pippo Inzaghi è promosso col primo posto e il miglior attacco (67 reti), dove brillano Sau (13 reti), Insigne (8) e Coda (7). Infine, nel campionato 2020-21, i 68 gol segnati permettono all'Empoli di vincere il campionato da primo della classe, con il bomber Mancuso che chiude a quota 20 reti, seguito dagli 11 gol di Lamantia e i 7 di Matos. Le eccezioni Sempre nel 2020-21, anche il Lecce chiude la stagione con 68 reti ma ai salentini, che hanno in squadra il cannoniere della B Coda (22), non bastano per andare oltre il quarto posto e poi uscire ai playoff. E anche nell'ultimo campionato, il miglior attacco non è stato premiato: il Benevento, infatti, ha chiuso la stagione con 62 reti (il cannoniere è stato Lapadula, con 11 centri), ma si è fermato al settimo posto ed è stato poi eliminato nei playoff dal Pisa.

Lo riporta Alberto Masu, nell'edizione odierna de L'Unione Sarda.