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Pavoletti a Radiolina: "Nicola ha una carica, ti fa credere veramente che sei la squadra più forte che c'è in campo"

Pavoletti a Radiolina: "Nicola ha una carica, ti fa credere veramente che sei la squadra più forte che c'è in campo"TUTTOmercatoWEB.com
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giovedì 22 agosto 2024, 18:57News
di Maria Laura Scifo

Leonardo Pavoletti è stato ospite della trasmissione "Il Cagliari in diretta" su Radiolina. Queste alcune delle sue parole: "Un bell'inizio di stagione, tanti stimoli. Ci stiamo allenando con il sorriso. Dopo anni di tempesta, un po' di malumori, un po' un grigiore sopra le nostre teste... da due anni e mezzo abbiamo intrapreso la strada giusta e siamo tornati al sereno. Andare tutti i giorni nello stesso posto, ora sono 8 anni, e lo fai perché vai in un ambiente sano e bello, allora diventa più facile fare anche il tuo lavoro. Il 50esimo gol? Io ho pubblicato tutto per la Coppa Italia, ma mi è stato tolto ed è stato dato a Piccoli, giustamente.

Piccoli? Come qualità è molto meglio del Pavoletti di qualche anno fa. E' un ragazzo, va guidato e coccolato ma ha delle caratteristiche eccezionali. Dobbiamo saper aiutarlo per sfruttare tutto il suo potenziale. Deve trovare terreno fertile dove mettere le radice, avere un buon maestro come allenatore e come compagni. La prima punta ci mette sempre un pochino di più, come sfruttare il proprio corpo... Deve correggere qualche cosina, ma è veramente un bel compagno.

Chi mi ha aiutato? L'anno di Sassuolo, c'era Sergio Floccari e con lui, che giocava poco, ci si trovava spesso a pranzo insieme e riusciva a darmi qualche chicca. Mi ha dato due tre dritte giuste. Un attaccante forte, ma giocava con fenomeni. Sembra abbia fatto di meno ma... Serie A impoverita? E' un ottimo campionato, l'Atalanta ha vinto la Coppa, la Roma ci è andata vicina e anche la Fiorentina. Ci perdiamo i fenomeni perché negli altri campionati ci sono più soldi, o meno pressioni come in Arabia.

Il Como è una proprietà importante, dovranno calarsi nella mentalità della Serie A. Riuscire a dare un'anima e un gioco non è semplice. Ce la giocheremo alla pari anche se hanno fatto degli ottimi acquisiti. Giochiamo in casa, arrivano da una sconfitta... poi dipende dal gruppo che hai, a volte questo ti fa preparare meglio le partite. Noi siamo in fiducia, questo ci fa ben sperare ed è ciò che ci chiede il mister. Quando lavori bene durante la settimana poi la domenica di solito raccogli i frutti.

Abbiamo perso pezzi importanti, invece piano piano con vari inserimenti e con i ragazzi che c'erano anche l'anno scorso, abbiamo ripreso la strada che voleva Mister Ranieri. Poi piano piano abbiamo conosciuto meglio anche mister Nicola, che ha preso quella strada con un'enfasi diversa. 

Aprire dei campi da Padel? Ho avuto una mezza idea qualche anno fa quando era esplosa la febbre del Padel. Li stavo aprendo a Livorno, poi il Covid mi ha detto "Stai buono, fai il calciatore" (ride ndr).

Cosa mi ha chiesto l'arbitro dopo la partita contro il Modena? Era qualcosa sul rigore.

La conoscenza del corpo, delle giocate, la concentrazione. Se stai attento durante la settimana ti accorgi che ci sono dei frame che hai visto e che ti capitano in partita. Prima entravo e non ero abituato a subentrare. Negli ultimi tre anni mi sono abituato che quei 10-15 minuti è la mia partita e quindi anche la concentrazione, quando si sta perdendo o vincendo. Sono modi che hai che acquisisci con consapevolezza ed età: ti abitui ad una nuova situazione. In quei 10 minuti devo sparare tutto.

Differenza tra Ranieri e Nicola? Ranieri ti raccontava e spiegava la partita, ti diceva nel bene e nel male che cosa sarebbe successo. Nicola ha una carica, ti fa credere veramente che sei la squadra più forte che c'è in campo. In allenamento ci dice 'sbagliate', perché poi arrivi a fare le cose giuste. Si entra in campo con un piglio, uno spirito diverso. Naturalmente ci sono le qualità, a volte viene la giocata bella a volte brutta, ma vedi una squadra di selvaggi che ci provano. Se entri nella testa dei giocatori a livello umano, al 99% raggiungi l'obiettivo e lui piano piano è già dentro a tanti ragazzi. La sua è una linea guida, perché se lui si comporta così a cascata tutti si comporteranno così.