Pavoletti: "Quando Esposito ha preso il 94 non ci credevo. Bari-Cagliari? Ne ho parlato con lui, Caprile e Folorunsho..."

Intervistato dal giornalista Lele Casini in quel di Costa Rei, presso Piazza Colombo, Leonardo Pavoletti è tornato su quel famigerato Bari-Cagliari dell'11 giugno 2023. Così, il capitano rossoblù: "I playoff in B? La cosa curiosa è che ancora l’anno scorso, con i reduci di quella avventura, si parlava di quella cavalcata, con un misto di emozione e incredulità su come eravamo saliti tra mille peripezie. Bellissimo, la gara di Bari la conosciamo tutti, oggi parlando con Caprile, Esposito, Folorunsho ci raccontano di quella sera e tutti loro ci garantiscono che al tempo non c’era alcuna festa anticipata, nè pensavano di avere la promozione in tasca.
Ricordo la sera prima di Bari, in hotel, nessuno aveva dubbi sul fatto che avremmo vinto quella partita. Nessuno pensava che Ranieri avrebbe messo quella formazione, fu stupefacente, giocammo benissimo con alcuni ragazzi che sin li avevano giocato meno di altri, Di Pardo vicino al gol con parata di Caprile, un grande primo tempo. Poi la ripresa appannati e più difficile, l’incrocio clamoroso di Folorunsho, l’ho rivisto da poco e non pensavo fosse un tiro così forte. Ero arrabbiato, non entravo in campo, continuavo a scaldarmi, mister mi chiama a pochi minuti dalla fine. Non avrei mai pensato di segnare, e invece il resto è storia… Quanto mi ha cambiato quel gol? Non direi che mi abbia cambiato, quello è stato un momento magico, per un mese camminavo e la gente mi guardava in un modo mistico, come se avesse visto una divinità. Gente che fino a pochi giorni prima mi insultava, ricordo dopo la finale di andata venni insultato molto e qualcuno diceva portassi male, poi il calcio porta a cambiare tutto in un secondo. Va bene anche così, anche se a volte certi commenti fanno male. Il gol di Bari? Andai forte su quella palla, ero convinto, sapevo che arrivava lì la palla, col sinistro poi… anche se ero a un metro vabbè (ride). L’esultanza? Una abitudine, la spolverata mi viene spontanea, a Bari ero talmente nervoso e arrabbiato che forse il post gara non me lo sono goduto al 100%, è andata così e va benissimo. Non è un problema di panchina o titolarità, quella partita volevo giocarla, volevo tornare in Serie A e non entravo in campo, ma per fortuna poi è andata benissimo. Mister Ranieri sapeva che doveva andare così, l’aveva preparata così, 0-0 fini agli ultimi minuti e poi la zampata.
Il Bari era una squadra molto forte, con tanti bravi giocatori, e sono felice di averne alcuni ora con noi. Quando Esposito ha preso il 94 non ci credevo, poi ho saputo il perché ed è una cosa nobile, il centro sportivo che coi fratelli hanno creato a Castellammare di Stabia, il Ciceron".