Quella volta andò così - Milan-Cagliari 0-1: lo schiaffo di Mazzone, il gol di Muzzi e l'agonia prolungata

Il fotogramma che la simboleggia è Mazzone che tira i capelli a Cozza. In conferenza stampa, sor Carletto ebbe a dire: «Ao, e che volemò sveglà er can che dorme?». Anno di (dis)grazia 1997. Dopo il rocambolesco 3-4 interno contro la Sampdoria, la salvezza sembra una chimera: l'unico modo per sperarci era espugnare San Siro, e confidare nella simultanea vittoria del Piacenza sul Perugia. Ambedue le circostanze si verificarono, ma, ahinoi, solo per rinviare la condanna di due domeniche.
Nella stagione '96-'97 numerose analogie accomunano Milan e Cagliari: ai nastri di partenza due tecnici uruguayani, Tabarez e Perez, ambedue rilevati da marpioni già sedutisi su quelle panchine: Arrigo Sacchi e, appunto, Carletto Mazzone.
Radiolina copre la domenica col doppio inviato: a Milano Bruno Corda, al «Galleana» Carlo Alberto Melis. A Radio Sintony, è Giuseppe Giuliani dallo studio a sovrapporsi a Vittorio Sanna per gli aggiornamenti. Domenica 1 giugno '97 rimarrà negli almanacchi come l'ultima in carriera di Baresi e Tassotti, due che hanno sollevato la Coppa dei Campioni da capitano, Franco da capitano in carica, «Tasso» perchè Baresi era squalificato, quella notte di Atene nel '94, quando zittì lo spocchioso Joahn Cruyff.
Il settore ospiti è gremito da oltre 5 mila sardi. E proprio davanti a questi al 10' minuto il Cagliari passa in vantaggio: da qualche metro al di là della linea centrale del campo, Marco Sanna pennella un suo desueto assist al centro, Coco liscia; la sfera termina sui piedi di Muzzi, lievemente decentrato: controbalzo in diagonale verso il palo lontano, e Rossi è battuto. Il miraggio dello spareggio comincia a concretizzarsi, avvalorato dalle liete notizie di Piacenza. Il Cagliari avrà la possibilità di portarsi sul 2-0, ma Pancaro fallisce il calcio di rigore, assegnato per atterramento all'interno dei 16 metri di Costacurta ai danni di Bettarini.
A Dugarry viene annullatto un gol; l'episodio sarà poi oggetto di moviola. Alla Domenica Sportiva Guidolin, allora tecnico del Vicenza, si sbilancia in favore dei rossoblù, evidenziando come il transalpino abbassi il braccio di Sterchele.
Dopo essere stato distante 7 punti dalla zona salvezza, il Cagliari riesce a compiere una prodigiosa rimonta, approdando al San Paolo col pronostico leggermente favorevole. Il Diavolo chiuderà il match in 10 uomini, a causa di una delle rare espulsioni in carriera del «Genio», il montenegrino Dejan Savicevic, col direttore di gara, il riccioluto genovese Cesari, richiamato dal guardalinee. La ripresa comincia a tinte Rossoblù, il Cobra Tovalieri ha l'opportunità di incrementare il suo bottino di realizzazzioni stagionali, ma la conclusione è fiacca e Rossi neutralizza. Pochi minuti più tardi, sa Pibinca è protagonista di uno di quei tipici episodi che lo hanno reso celebre: a tu per tu con Rossi, al vertice dell'area piccola, riesce a spedire sul fondo.
Baresi non ci sta a chiudere da sconfitto, e onora i gradi di capitano fino all'ultimo istante di una brillante carriera: anticipi impeccabili e addiritura un salvataggio sulla linea con Rossi fuori causa. Dopo di allora, Cagliari che non è più riuscito a violare il campo dei rossoneri. Le ultime due volte che si è usciti indenni dal San Siro rossonero fu retrocessione: l'occasione è ghiotta per ffatare questo tabù.