Radiolina, Casini: "Palestra operazione utile a Cagliari e Atalanta. Pisano degno erede di Pisacane"

Lele Casini, intervistato da Veronica Fadda su Radiolina, ha parlato della finale di Supercoppa Primavera tra Cagliari e Inter e del recente arrivo in rossoblù di Marco Palestra. Ecco un estratto sintetizzato da TuttoCagliari.net:
Parlavamo prima della finale di Supercoppa Primavera tra Inter e Cagliari. Cos'è successo?
"Sì, un peccato… resta un po’ di amaro in bocca. Ricordiamo che nel weekend i rossoblù avevano battuto la Lazio, nella seconda giornata di campionato, dopo la sconfitta all'esordio contro il Napoli in modo un po' rocambolesco, con quel gol subito nel finale. Si erano subito riscattati e poi è arrivata la Supercoppa. Una sfida tra chi ha vinto lo Scudetto Primavera e chi ha conquistato la Coppa Italia. Proprio all’Arena Civica di Brera, che ieri ha ospitato la Supercoppa Italiana. Il Cagliari è andato in vantaggio, poi l’Inter ha pareggiato, i rossoblù sono tornati avanti con Trepy e successivamente con Mendy. A pochi minuti dalla fine, però, è arrivato il 2-2 dell’Inter e si è andati ai rigori. E lì la lotteria non ha sorriso al Cagliari. (...) L’Inter è una squadra fortissima, destinata a stare ai vertici del campionato. Il Cagliari ha comunque dato una bella prova. È un percorso di crescita e Francesco Pisano sta dimostrando di essere un degno erede di Fabio Pisacane".
Parliamo anche di nuovi arrivi in casa rossoblù...
"Sì, ieri è arrivato all’aeroporto già carico a molla. Si tratta di Marco Palestra, classe 2005, nazionale Under 21. Era ricercato da mezza Europa e mezza Italia: quest’estate lo hanno chiesto anche Milan e Juventus, oltre a club esteri. L’Atalanta, però, non voleva privarsene del tutto: così si è arrivati alla formula del prestito secco. Un’operazione utile a entrambe le società. Al Cagliari serve un esterno che può giocare sia a destra che a sinistra; all’Atalanta serve che il ragazzo faccia minuti e accumuli esperienza per il definitivo salto di qualità. Non sono le operazioni ideali per una squadra come il Cagliari, perché i prestiti secchi non lasciano niente per il futuro, ma quando hai bisogno di un giocatore e la società proprietaria non lo vuole cedere, accetti certe condizioni. Alla fine è giusto così".