Virgilio Perra: "Cagliari, non è possibile prendere gol sempre su palla inattiva"

Virgilio Perra: "Cagliari, non è possibile prendere gol sempre su palla inattiva"TUTTOmercatoWEB.com
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Ieri alle 21:45News
di Vittorio Arba

Intervenuto nel corso della trasmissione "Rossoblù 100", condotta da Bruno Corda, Virgilio Perra ha commentato il ko del Cagliari contro il Bologna. Le parole dell'ex tecnico - tra le altre - di Selargius, Nuorese e Atletico Calcio, sintetizzate da TuttoCagliari.net: "Ieri il Cagliari ha cambiato impostazione, tornando alla difesa a quattro e schierando un 4-5-1 che in fase offensiva diventava un 4-3-3, ma è stata una scelta che non ha portato risultati. Nel primo tempo la squadra ha fatto pochissimo, quasi nulla, a parte l’occasione di Felici su un regalo del Bologna. Eppure anche loro non avevano fatto granché fino al solito gol da calcio d’angolo. E qui il problema è sempre lo stesso: non è possibile che una squadra così alta fisicamente subisca continuamente gol su palla inattiva. Questo significa che c’è qualcosa che non funziona a livello di attenzione, di tempismo, di cattiveria. Non attacchiamo mai la palla, guardiamo sempre il pallone e mai l’uomo. Così si prendono gol ogni settimana. Nel secondo tempo Pisacane ha provato a cambiare, ha inserito giocatori offensivi, ma la squadra è rimasta imballata, poco reattiva, lenta nelle scelte. Non c’è mai stata una sensazione di pericolo per il Bologna. E poi, quando prendi il 2-0, si spegne anche quel poco di fiducia che avevi. È chiaro che la marcatura a zona o a uomo non è il problema in sé, ma la modalità con cui la applichi.

Se una cosa non funziona, devi cambiare. Non puoi restare fedele a un’idea solo per principio. E lo stesso vale per i moduli: non si può cambiare sistema ogni settimana, i giocatori hanno bisogno di certezze. Il Bologna, che è una squadra costruita per l’Europa, lo dimostra: idee chiare, ruoli definiti, equilibrio. Noi invece cambiamo sempre e sembriamo ogni volta un cantiere aperto. Il Cagliari deve rischiare di più, deve smettere di avere paura. È meglio perdere provandoci che arrendersi prima di cominciare. Bisogna accettare i propri limiti, ma metterci coraggio. Con Adopo, Folorunsho e Prati non puoi fare possesso, devi giocare in verticale, devi andare forte. Invece oggi abbiamo aspettato, senza mai dare la sensazione di poter colpire. E alla fine il risultato è stato la logica conseguenza di una squadra che non ci ha creduto".