Vittorio Sanna: "Chi acquista un calciatore dopo l’inizio della preparazione dovrebbe risarcire i danni"

Il giornalista Vittorio Sanna, attraverso il suo canale YouTube, ha approfondito le criticità legate alla cessione dei calciatori durante la preparazione estiva, sottolineando come ogni giorno in più di trattativa possa rappresentare un danno concreto per la costruzione della squadra. Ecco le sue parole: "A un passo dal ritiro, a un passo dalla costruzione della squadra, il mercato aperto durante la costruzione stessa è certamente un potenziale danno. Facciamo un ragionamento: se io voglio costruire una squadra e inizio a puntare su un giocatore – mettiamo, ad esempio, Piccoli – per farlo entrare nelle dinamiche di una nuova squadra, inizio la preparazione formulando anche una priorità tattica, determinate soluzioni e determinate procedure, cercando di integrare e mettere in relazione gli altri giocatori. La valutazione del giocatore, all’inizio del mercato, potrebbe essere – come si sente dire in giro – ipoteticamente di 20 milioni. Se questa fosse la cifra, a ogni giorno che passa bisognerebbe aggiungere il danno che si procura vendendo il giocatore con il tempo che scorre. Perché questo? Perché nel momento in cui io dovessi vendere il giocatore il 30 agosto, che è il termine del mercato, il danno che mi procurerebbe rispetto a tutto il lavoro che ho svolto è notevole. Quindi bisognerebbe mettere in conto, anche dal punto di vista economico, che tanto più tempo passa prima dell’eventuale cessione di un calciatore, tanto più dovrebbe costare quel calciatore, perché mi devi risarcire dei danni. Da questo punto di vista, secondo me, bisogna trovare un principio etico: il calciatore che si vende prima della preparazione è un calciatore che ha un valore; il calciatore che si vende dopo aver avviato la preparazione e aver cominciato ad allestire la squadra mi sta procurando un danno, e quel danno deve essere aggiunto al prezzo iniziale del calciatore, rispetto alla fase di preparazione.
Perché sono due gli aspetti: uno è il fatto stesso che non ho un giocatore in quel ruolo da curare fin dal primo giorno, visto che poi lo venderei più avanti; due, è tutto ciò che ha una ripercussione sull’ambito della squadra. Quindi, da questo punto di vista, forse bisogna inserire un nuovo concetto anche nel mercato: il mercato che passa, con i giorni che passano, procura danni, perché procura realmente delle difficoltà dal punto di vista tecnico all’allenatore di turno. A meno che il calciatore non venga messo da parte per tutta la preparazione, in attesa di una sua decisione o di una decisione della società – ma questo non è possibile. Quindi, il concetto è questo: se il Cagliari vuole costruire una squadra che possa essere il più robusta possibile già per l’inizio del campionato, i calciatori che devono partire, devono partire subito. Altrimenti, se partono più avanti, devono essere pagati molto di più rispetto a quanto costano in questo momento. È una filosofia che potrebbe cominciare a scoraggiare l’idea di portare avanti i calciatori per troppo tempo, e di prolungare le trattative, sapendo che quella trattativa comunque produce dei danni. Soprattutto quando il calciatore non è uno che, da solo, fa la squadra, ma che deve essere integrato nel sistema della squadra stessa, cioè nella relazione di un gruppo."