Vittorio Sanna: "Troppa teatralità e poco coraggio. Così il Cagliari ha complicato una partita vinta"

Vittorio Sanna: "Troppa teatralità e poco coraggio. Così il Cagliari ha complicato una partita vinta"
Oggi alle 11:45News
di Giorgia Zuddas

Nel suo ultimo video pubblicato su YouTube, Vittorio Sanna ha analizzato la prestazione del Cagliari nella partita di Coppa Italia, soffermandosi su luci e ombre emerse durante il match. Tra spunti tattici, considerazioni sui singoli e riflessioni sul percorso di crescita della squadra, il giornalista ha offerto una lettura critica e approfondita della gara. Di seguito una sintesi del suo intervento, riportata da Tuttocagliari.net:

"Era una partita che poteva tranquillamente concludersi senza scossoni, addirittura con un principio di soddisfazione, per effetto del 2-0 che sarebbe potuto maturato proprio negli ultimi minuti. Un 2-0 che, in qualche modo, avrebbe anche nascosto – sotto il punteggio – quei piccoli aspetti che poi, alla fine, non sono andati bene, ma che fanno parte di quel percorso in cui devi acquisire determinate caratteristiche. C’è della polvere sotto il tappeto, in particolare il ritmo blando del primo tempo, lo scarso coraggio forse nel giocare la palla, l’incapacità di diventare coprotagonisti dell’azione di costruzione. Si è lasciato che fosse sempre il più coraggioso – in questo caso Yerry Mina che è anche il più egocentrico della squadra – a prendersi il pallone e a dettare il ritmo. Ma il ritmo che detta non può essere quello del Cagliari, tant’è vero che gli effetti si sono visti.Poco coraggio anche nelle giocate in verticale, pochi scambi sugli esterni perché le azioni erano diventate più leggibili.

E poi la scomparsa di Prati: Prati deve diventare il protagonista del gioco in costruzione, deve prendersi la palla, non rilanciarla a casa, deve pretenderla in certe situazioni. E invece, spesso, l’ha scaricata anche lui, per effetto di quel timore di non riuscire a battere l’Entella, che ha attraversato la squadra per lungo tempo. Per fortuna, ci sono quei calciatori che il Cagliari ha deciso di riscattare e che già in passato avevano dimostrato il loro valore, riuscendo ancora una volta a togliere le castagne dal fuoco: la verticalizzazione di Adopo, il taglio di Piccoli, il tiro dello stesso Piccoli – fino a quel momento apparso piuttosto evanescente, forse anche spaesato dal fatto che la squadra non riuscisse a proporre altro se non lanci lunghi – e infine il gol del vantaggio. Una rete che, in qualche modo, ha sbloccato la squadra.

Nel secondo tempo, è vero, non si è ripartiti con grande ritmo, ma con i cambi la squadra ha cominciato a crescere in umore e coraggio. Kiliçsoy, al suo ingresso, Sebastiano Esposito con Piccoli. (...) La partita poteva così concludersi in modo netto e senza appunti da fare: tutto sommato, il 2-0 avrebbe giustificato ogni cosa. Invece è arrivato il pareggio, frutto dell’eccessivo protagonismo di Yerry Mina. Attenzione: non nel calciare il rigore in sé, ma nel calciarlo con la teatralità di chi vuole, in quel momento, diventare il protagonista e mettere il timbro sulla partita. Poi è arrivato anche l’errore in fase difensiva. Tutto questo ha finito per mettere in luce più le cose negative che quelle positive, e non sarebbe dovuto andare così. Un’ultima nota positiva, però, è la personalità di Cavuoti, che ieri ha salvato il passaggio del turno in Coppa Italia. La partita, comunque, sarebbe stata sufficiente, ma è diventata solo “sufficientina”. Eppure poteva rappresentare uno dei tanti passaggi di crescita della squadra".