ESCLUSIVA TC – Calabresi (Dazn): “Cagliari, squadra che mostra di voler uscire da questo momento delicato. Contro il Pisa è mancata continuità nei 90 minuti e la lucidità nel finale. I rossoblù non possono fare a meno di Luvumbo”

ESCLUSIVA TC – Calabresi (Dazn): “Cagliari, squadra che mostra di voler uscire da questo momento delicato. Contro il Pisa è mancata continuità nei 90 minuti e la lucidità nel finale. I rossoblù non possono fare a meno di Luvumbo”
domenica 13 novembre 2022, 13:30Primo piano
di Roberta Lai

Terzo pareggio consecutivo per il Cagliari che rimanda ancora una volta l’appuntamento con la vittoria. Dopo le due settimane di sosta in cui Fabio Liverani dovrà lavorare sulla fiducia e sulle varie insicurezze emerse per tentare di trovare la definitiva chiave di volta, i rossoblù voleranno nel Lazio per affrontare il Frosinone capolista. La disamina e il giudizio di Marco Calabresi, telecronista di Dazn, intervenuto in esclusiva ai microfoni di TuttoCagliari.net.

A un primo tempo tutt'altro che esaltante sono seguiti 45 minuti di grande intensità in cui il Cagliari ha mostrato un certo temperamento. Quali sono state le sue impressioni al termine del match?"

"Quelle di una squadra che mostra voglia di uscire da questo momento delicato, cosa che si è vista dallo svantaggio in poi. Ma il carattere e i nervi a volte non bastano, e la partita dura 90 minuti. Quella del Cagliari, invece, paradossalmente è iniziata dopo il gol subito, mentre il primo tempo è filato via quasi senza accorgersene".

Come analizzerebbe questo pareggio?

"Meglio di una sconfitta, anche se questa può essere una considerazione banale. Il Cagliari ieri avrebbe potuto vincere ma anche perdere, e perdere avrebbe avuto conseguenze devastanti visto che la sconfitta sarebbe arrivata prima di una sosta, e magari avrebbe portato anche a conseguenze per la guida tecnica. Con 25 partite da giocare, la classifica non si può guardare almeno fino a gennaio-febbraio. La Reggina che è venuta a pareggiare a Cagliari aveva perso due partite prima, eppure è al secondo posto. La sensazione che ho è che con un paio di vittorie di fila il Cagliari possa alleggerirsi anche mentalmente".

Ancora una volta abbiamo visto una formazione diversa anche in virtù delle assenze in attacco. Cosa pensa di questa sperimentazione continua? Qual è secondo lei la veste giusta di questo Cagliari?

"Non sono mai favorevole ai cambiamenti continui, ma è anche vero che prima è mancato Mancosu, ora Falco e Pavoletti. E quando mancano dei giocatori così importanti tutti nello stesso reparto si è quasi costretti a cambiare formazione. Non lo dico da ieri, ma il Cagliari in questo momento non può fare a meno di Luvumbo e dei suoi strappi: anche ieri è entrato e la partita è cambiata". 

 Una corsia di destra instancabile con Nandez più volte pericoloso. Come vede l'uruguaiano nel tridente d'attacco?

"Con tutta la rosa a disposizione, nella posizione di attaccante di destra nel 4-3-3 o di trequartista di destra in caso di 4-3-2-1 possono giocarci Falco o Luvumbo che hanno caratteristiche più offensive. Nandez però può essere il jolly, che fa la mezzala di inserimento o l'esterno di destra. Ma se mi chiede un giudizio personale, in questo momento vedo meglio un giocatore più offensivo, perché il Cagliari ha bisogno di segnare con altri giocatori che non siano Lapadula".

Un giudizio sulla prestazione di Gaston Pereiro.

"Anonima, purtroppo, perché per il valore del giocatore ci si aspetta che faccia parte di quel gruppetto di trascinatori della squadra. Non so se la mancata convocazione per il Mondiale abbia inciso a livello emotivo, ma ieri avrebbe dovuto sfruttare meglio l'occasione e invece è sembrato assente soprattutto dal punto di vista mentale".

Terzo pareggio consecutivo per un Cagliari che sembra non riuscire più a vincere: cosa è mancato?

"La continuità nei 90 minuti. È servito un episodio come il grave errore di Altare che ha portato al gol di Morutan per svegliare una squadra che prima non si era mai resa pericolosa. E poi un po' di lucidità nei 15-20 minuti finali, dove l'assalto alla porta del Pisa è stato più frutto di una reazione nervosa che di idee concrete per trovare di nuovo il gol".

Dopo la sosta, la sfida con il Frosinone capolista. Su cosa lavorare in questi quindici giorni per prepararsi a questo snodo cruciale del campionato?

"Sul recupero degli infortuni e sulla testa, perché è normale - e si è visto anche ieri - che ci sia un po' di insicurezza e di timore nelle singole giocate. L'errore di Altare, grave, è proprio un segnale di poca tranquillità. L'avversario con cui si ripartirà è però uno dei peggiori, forse il peggiore, che in casa ha sempre vinto e non ha mai subito reti, e che è in totale fiducia".

Da cosa ripartire?

"Dalla reazione dopo il gol subito. Per come è arrivato, lo 0-1 avrebbe potuto affossare la squadra e portare a una sconfitta simile a quella col Venezia. Invece, ecco, la squadra è viva e le cose non potranno andare sempre male".

Si ringrazia Marco Calabresi per la disponibilità e la cordialità nell’accettare e svolgere questa intervista.