ESCLUSIVA TC – Distaso (Helbiz): “Dopo sedici giornate Cagliari ancora alla ricerca di un’identità. Gioco di squadra? In questo momento faccio fatica a vederlo”

ESCLUSIVA TC –  Distaso (Helbiz): “Dopo sedici giornate Cagliari ancora alla ricerca di un’identità. Gioco di squadra? In questo momento faccio fatica a vederlo”
giovedì 8 dicembre 2022, 14:30Primo piano
di Roberta Lai

Sconfitta per il Cagliari al Libero Liberati di Terni. La classifica, ora, inizia a destare preoccupazione e Liverani che gode della fiducia della società dovrà trovare il più presto possibile la giusta identità e la chiave di volta per una squadra sterile e vittima dei propri errori. L’analisi e il giudizio di Andrea Distaso, telecronista di Helbiz live, intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni.

Che partita è stata Ternana-Cagliari?

“Con la Ternana, vista la mole di gioco e le occasioni create, il pareggio ci stava. Il Cagliari è stato penalizzato da degli episodi con quel rigore dopo sette minuti nato per una sciocchezza di Obert. L’impressione che ho avuto è quella di una squadra ancora alla ricerca della propria identità: tanti cambi di formazione, tanti cambi soprattutto a livello offensivo. È una squadra che si accende a folate, con momenti in cui sembra travolgente, schiaccia l’avversario e altri in cui non riesce a capitalizzare le occasioni. Siamo arrivati alla sedicesima giornata, è preoccupante il fatto che non abbia ancora capito che tipo di squadra sia”.

Una partita dominata territorialmente dai rossoblù senza però creare grandi occasioni e senza rendersi mai pericolosi.

“Ieri mancavano giocatori come Nandez, Rog, Mancosu ma il problema è che non si ha mai l’idea di come mettere in moto gli attaccanti, situazione che si sta trascinando da inizio anno. Proprio per questo penso che Liverani stia cercando di cambiare continuamente. Forse, però, è arrivato il momento di trovare una formula per tirare fuori il meglio”.

Ha parlato di assenza di identità. È questo il vero limite del Cagliari? Anche la rosa piuttosto ricca potrebbe costituire a questo punto un problema?

“Sì, questo è sicuramente un tema. Io credo che manchi qualcosa in mezzo al campo: Viola, per quello che è il suo livello, per quello che è il suo valore dovrebbe fare il salto di qualità. Al Cagliari, in questo momento, manca un regista che faccia girare il pallone molto più rapidamente. Ieri, spesso e volentieri, erano Makoumbou e Deiola a ricevere palla e a fare qualcosa nonostante non siano giocatori di inserimento”.

Ci sono delle difficoltà in ogni reparto.

“A livello difensivo, come assortimento di centrali, è una signora squadra. Mi concentrerei di più dalla metà in campo in su. Non avere Nandez, Rog e Mancosu in un reparto dove si fa gioco ha il suo peso, il problema è che questi tre ci sono stati anche in altre partite e il Cagliari non ha mai svoltato, rimanendo a galleggiare a metà classifica. Può darsi che a gennaio, se ci sarà la possibilità, si procederà a sfoltire l’organico da quegli ingaggi pesanti che per un motivo o per un altro non rientrano nel progetto, andando a intervenire sul mercato con acquisti sicuri”.

La classifica, ora, fa paura. C’è, secondo lei, il tempo di recuperare?

“C’è tutto il tempo per recuperare, il campionato è molto equilibrato”.

Tornando alla partita di ieri: come ha visto il cambio di Lapadula?

“Ho visto Lapadula molto nervoso. Nel finale Liverani ha messo dentro tutti, è come se avesse un po’ sconfessato il suo piano. Io Lapadula non lo toglierei mai dal campo, la sua rabbia potrebbe derivare dal fatto di non essere stato messo nelle condizioni di ricevere un pallone pulito”.

Si parla tanto di prestazioni dei singoli: c’è un gioco che possa essere realmente definito “di squadra”?

“In questo momento faccio fatica a vederlo o non lo vedo con continuità. Ci sono tanti errori individuali anche dietro: prendi dei gol per delle mischie, delle situazioni. Dal punto di vista degli episodi si sta pagando anche il fatto di non essere abbastanza forte di testa, lucido per gestire i momenti di difficoltà”.

È rimasto sorpreso dal fatto che Liverani non sia stato esonerato e che la società abbia invece rinnovato la fiducia nei suoi confronti?

“No. Se anche domenica dovesse andare male, soprattutto in assenza di miglioramenti dal punto di vista delle prestazioni, ci sono i margini per provare a pensare a un eventuale sostituto. I papabili sono sempre gli stessi: Ranieri, D’Aversa e Iachini”.

Ieri in tribuna era presente anche Davide Ballardini. Come vedrebbe un suo ritorno sulla panchina rossoblù?

“Ballardini è un allenatore con esperienza di aggiustatore, difficilmente dove va non riesce a mettere il suo marchio. Secondo me è uno dei nomi da tenere in considerazione e, probabilmente, la sua presenza ieri non è stata così banale”.

Cosa potrebbe proporre Liverani in vista della partita di domenica con il Perugia?

“Oltre il ritorno di Nandez non penso ci saranno tantissime variazioni. Credo che Liverani insisterà su Luvumbo, giocatore che gioca ancora in maniera molto individuale ma che fa la differenza. Quella contro il Perugia sarà una gara d’attacco, quindi, sarebbe giusto mettere il doppio attaccante”.

C’è qualcosa da salvare della partita con la Ternana?

“Sì, soprattutto nel primo tempo le occasioni sono arrivate quando ci si è messi in testa di voler fare qualcosa di preciso: spingeva a sinistra con Barreca, Zappa un po’ più bloccato lasciava a Luvumbo allargando il campo e Kourfalidis un po’ più in partita. Nel secondo tempo tutte queste cose sono sparite così come i giocatori. Visto che si sta faticando con Viola e con i centrali, è proprio sugli esterni che forse ci si dovrebbe inventare qualcosa di diverso”.

Si ringrazia Andrea Distaso per la disponibilità e la cordialità nell’accettare e svolgere questa intervista.