ESCLUSIVA TC - GIGI CAGNI: "Nicola al Cagliari ha fatto il suo dovere, da tecnico esperto quale è. Pisacane? Il suo ingaggio è un grosso azzardo: io resto dell'idea che la 'gavetta' tradizionale paghi sempre e comunque. Ma spero di sbagliarmi..."

Luigi “Gigi” Cagni, tecnico di grande esperienza e di indiscutibile carisma, ai microfoni di Tuttocagliari.net definisce “un azzardo” la promozione di Fabio Pisacane da mister della Primavera a tecnico della prima squadra isolana, rivendicando l’importanza e il valore della “gavetta” tradizionale. “Ma naturalmente spero di sbagliarmi”, tiene a sottolineare, “per il bene della piazza cagliaritana e dello stesso Pisacane”.
Gigi, cominciamo dalla stagione appena conclusa. Il Cagliari si è salvato affannosamente, senza migliorare i numeri dell’annata precedente vissuta con Claudio Ranieri in panchina e, anzi, stabilendo un record negativo di ben nove sconfitte interne. Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto?
“Sicuramente mezzo pieno. Direi che Davide Nicola ha svolto al meglio il suo lavoro, da tecnico esperto e navigato quale è. Del resto il campionato di serie A ormai è strutturato in questo modo: ci sono poche squadre che lottano per qualcosa di importante e, da metà classifica in giù, tutte si accapigliano per evitare la retrocessione. La forbice si sta allargando perché non ci sono più giocatori di qualità e, soprattutto, mancano i soldi. L’allenatore è diventato molto più importante rispetto a com’era prima. Purtroppo il calcio italiano sta cambiando rapidamente e in peggio. D’altronde si tratta di un processo che va avanti da parecchi anni. Siamo sempre lì: chi comanda in Italia non sono mai i più meritevoli, dunque la situazione è destinata a peggiorare ulteriormente. Anche perché nessuno sembra voler o poter porre un freno a questa deriva.”
A proposito di meritocrazia, il Cagliari come successore di Davide Nicola ha scelto Fabio Pisacane, ex tecnico della Primavera. Si tratta di un azzardo eccessivo o di una brillante scommessa potenzialmente vincente? Spesso e volentieri, d’altra parte, l’opinione pubblica invita le società a dare fiducia ai giovani emergenti…
“Dare fiducia ai giovani calciatori va benissimo. Se invece parliamo di allenatori, io dico che la gavetta paga sempre e comunque. Per carità, è vero che il mondo è cambiato ed è tutto molto più veloce. Premetto che io non conosco Pisacane, dunque mi astengo dall’esprimere giudizi sul suo conto. So però che noi allenatori, anni fa, avevamo l’idea di arrivare in serie A già pronti e rodati, dopo aver compiuto un certo tipo di percorso. Adesso è cambiato tutto, e forse gli stessi allenatori sono diventati più veloci nell’apprendimento e nel consolidamento delle loro competenze.
A mio parere, se Pisacane non ha mai allenato nient’altro che la Primavera rossoblù questa scelta da parte della società è un azzardo. Un azzardo per il Cagliari ma anche per lo stesso tecnico. Certo, se poi lui si sente pronto… Però fare la serie A da calciatore e poi farla da allenatore non è esattamente la stessa cosa. Quando iniziai io a fare l’allenatore al Brescia mi consigliarono di partire dai ragazzi della Primavera. Io ero contrario, perché volevo allenare gli adulti. Beh, per fortuna alla fine scelsi di guidare la Primavera per un anno… Poi andai in C2 e, dopo aver ‘scalato’ tutte le categorie, mi guadagnai la serie A sul campo. A distanza di cinque anni dai miei esordi in panchina.
Questo per dire che io mi auguro veramente, ma proprio di cuore, che i tecnici di oggi siano molto più bravi rispetto a noi. Me lo auguro per tutta la categoria. Anche perché il nostro mestiere è diventato più difficile: una volta avevi i giocatori anziani che ti davano una mano significativa col resto del gruppo. I cosiddetti ‘leader’ - e ce n’era più di uno – che si facevano portavoce delle istanze e dei principi veicolati dall’allenatore. Beh, oggi nelle squadre non c’è mezzo leader che sia in grado di aiutare il mister. Per cui io mi sento di fare un grossissimo in bocca al lupo a Pisacane e spero vivamente di sbagliarmi nelle mie valutazioni. Per il Cagliari, per i tifosi, per la società e per lo stesso Pisacane.”