ESCLUSIVA TC - LUCA MARELLI: "Non capisco le polemiche per la decisione di Chiffi: solare il rigore assegnato alla Salernitana. Lo 'step on foot' su Prati non è un episodio da VAR: in quei casi fa fede la valutazione dell'arbitro in campo"

Una tempesta in una tazzina di caffè.
Tutto il clamore suscitato dalla massima punizione assegnata dall’arbitro Chiffi (su indicazione del VAR Marini) per il tocco di mano di Viola a Salerno è, sottolinea Luca Marelli – ex arbitro e commentatore arbitrale per DAZN – “assolutamente ingiustificato”. A norma di regolamento si trattava di “un rigore indiscutibile”. Diversa, e più complessa, la valutazione sul pestone ricevuto da Prati in area granata.
Luca, facciamo chiarezza sul rigore fischiato al 91’ a favore della Salernitana. Decisione giusta o avventata?
“Francamente devo dire che non capisco minimamente il motivo delle polemiche che si sono scatenate in seguito a questo episodio. Il tocco di mano di Viola è evidentissimo, e il braccio è totalmente fuori controllo. Ovvero non è per nulla aderente al corpo. Qualcuno obietterà che il cagliaritano stava cercando di controllare l’avversario: certo, ma non poteva farlo tenendo le braccia in quella posizione. Se un giocatore in area spinge le mani oltre la figura dell’avversario si assume consapevolmente il rischio che gli venga fischiato il calcio di rigore.
Magari Viola non si è neppure accorto di aver toccato la sfera con la mano, ma l’irregolarità è solare. Affinché non venisse assegnato il rigore sarebbe bastato che Viola appoggiasse quella mano, ad esempio, sulla schiena dell’avversario. Ma protendendola così in avanti, oltre la figura del calciatore granata, si esponeva al rischio di commettere un’infrazione. Chiffi non poteva fare nient’altro che indicare il dischetto.”
Come valutare invece l’episodio di Prati, che ha subito un pestone in area senza che venisse assegnato rigore e senza che il VAR richiamasse Chiffi all’on field review?
“Il discorso qui è più complicato. Non si tratta di un episodio da VAR, perché il giocatore della Salernitana prima ha preso il pallone e solo successivamente è atterrato sul piede di Prati. Questo è un classico episodio ‘da campo’: tanto per capirci, se Chiffi avesse fischiato rigore il VAR non sarebbe potuto intervenire per toglierlo; allo stesso modo il VAR non poteva richiamare l’arbitro al monitor, perché in questi casi - giudicati discutibili o comunque al limite - fa fede la valutazione fatta dal vivo dal direttore di gara.
Se il difensore granata avesse invece colpito direttamente il piede di Prati senza toccare il pallone, l’on field review al VAR sarebbe stata d’obbligo.”
Il DS del Cagliari Bonato ieri si è lamentato, rimarcando che nelle riunioni con gli arbitri viene spiegato che l’indicazione, per questa stagione, è quella di non fischiare i cosiddetti “rigorini”, mentre poi in campo, secondo lui, “accade il contrario”.
“Forse Bonato fa riferimento all’episodio relativo alla gara Milan-Torino, ovvero il rigore di Buongiorno su Giroud. In quella circostanza il pallone era carambolato sulle braccia di Buongiorno, e l’AIA si era espressa in modo netto ritenendolo un intervento non sanzionabile con un calcio di rigore. Io personalmente non sono per nulla d’accordo. Anche lì, infatti, le braccia si allungavano rispetto al corpo; se si facesse passare il concetto che i difendenti possono usare le braccia in quel modo, tutti difenderebbero con le braccia larghe e non aderenti al corpo. Il regolamento non prevede che si possa giocare con le braccia: se ad esempio un giocatore viene abbracciato da un difensore, viene sempre fischiato fallo.”