ESCLUSIVA TC - LUIGI APOLLONI: "Cagliari, col Sassuolo è uno scontro diretto. Saranno fondamentali i raddoppi di marcatura sugli esterni neroverdi, abilissimi nell'uno contro uno. Gli emiliani vanno pressati alti, togliendogli il palleggio"

ESCLUSIVA TC - LUIGI APOLLONI: "Cagliari, col Sassuolo è uno scontro diretto. Saranno fondamentali i raddoppi di marcatura sugli esterni neroverdi, abilissimi nell'uno contro uno. Gli emiliani vanno pressati alti, togliendogli il palleggio"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Giovanni Padovani
lunedì 11 dicembre 2023, 18:45Primo piano
di Matteo Bordiga

Difensore centrale granitico “vecchio stampo”, abilissimo nella marcatura e nel gioco aereo, Luigi Apolloni ha fatto le fortune soprattutto del Parma, società in cui ha militato per ben dodici anni. Memorabile inoltre la sua prestazione nella finale mondiale del 1994 a Pasadena, contro il Brasile: assieme agli altri difensori azzurri – tra cui un monumentale Franco Baresi – riuscì a mettere la museruola ai “mammasantissima” verdeoro Romario e Bebeto.

Oggi allenatore, l’ex centrale di Frascati segue ovviamente con estrema attenzione il calcio italiano e internazionale.

Luigi, il Cagliari di Ranieri sta attraversando un momento sostanzialmente positivo sotto il profilo del gioco, ma negativo dal punto di vista dei risultati: appena un punto nelle ultime tre gare.

“Contro la Lazio avrebbe sicuramente meritato di più. Purtroppo la sconfitta è stata figlia anche della precaria posizione di classifica in cui si trovano i sardi e della scarsa serenità che annaspare nelle retrovie comporta.  

La gara di stasera è fondamentale, perché va vista come uno scontro diretto – pure il Sassuolo ha la salvezza come obiettivo stagionale – e anche perché, se vinta, consentirebbe alla squadra di Ranieri di mettere la testa fuori dall’acqua e di cominciare a respirare un po’. Certo, la piazza di Cagliari è importante, dal momento che rappresenta un’Isola intera: la pressione è sulle spalle dei rossoblù, più che su quelle dei neroverdi.

Fino ad oggi il Cagliari ha ottenuto meno di quello che avrebbe meritato. Ora è chiamato a fare qualcosa di straordinario per rilanciarsi, ma io sono convinto che possa farcela. Anche grazie all’aiuto dei suoi tifosi, determinante ad esempio nel clamoroso ribaltone da 0-3 a 4-3 contro il Frosinone: lì il pubblico è stato meraviglioso, perché invece di fischiare ha continuato a sostenere la squadra anche quando era sotto di tre reti. Certo, contro l’undici di Dionisi i rossoblù potrebbero andare in difficoltà: gli emiliani giocano bene, e hanno quella tranquillità che gli consente di esprimersi con spensieratezza.”

Come si può battere questo Sassuolo, a prescindere dalle assenze pesanti di Boloca e Berardi? Con che tipo di approccio, anche dal punto di vista tattico?

“Credo che saranno fondamentali i raddoppi di marcatura: il Sassuolo dispone, soprattutto sugli esterni, di giocatori tecnicamente molto dotati e abili nell’uno contro uno. Vanno sistematicamente raddoppiati. Poi ricordiamo che i neroverdi sono molto più bravi là davanti che non in fase difensiva: io proverei ad alzare il baricentro, ad aggredirli in pressing. Ovviamente mantenendo le marcature preventive. Bisognerà cercare di schiacciarli togliendogli il palleggio, proprio per evitare quei cambi di gioco sugli esterni che, per le ragioni di cui parlavo prima, potrebbero essere pericolosissimi.”

Il Cagliari incassa tantissimi gol; soprattutto appare vulnerabile sui calci piazzati. C’è chi suggerisce di ripristinare la marcatura a uomo, specialmente in determinate situazioni tattiche, per ridurre il margine di errore individuale dei difendenti. Lei cosa ne pensa?

“Se Ranieri ha optato per la marcatura a zona evidentemente è perché i suoi difensori sono più bravi a marcare con quel tipo di sistema. Attenzione: marcare a zona non vuol dire non marcare. Quando un avversario entra nella tua zona devi essere abile a contrastarlo. Diciamo che ci sono pro e contro. Uno dei ‘contro’ della marcatura a zona è che parti da fermo, mentre spesso il tuo avversario arriva in corsa, o comunque in movimento. Lì sta al difendente partire al momento giusto quando parte la palla, impedendo all’attaccante di rubargli il tempo.

Rimangono fondamentali in ogni caso la concentrazione e l’attenzione del difensore, che deve sempre stare sul pezzo. Ma non solo: conta anche la cattiveria agonistica, con la quale chi difende mette pressione all’avversario e gli fa capire, tanto per essere chiari, che oggi per lui proprio non ce n’è. Ciò non significa picchiarlo o fargli male, ma ad esempio entrare subito in maniera decisa per mettere bene in chiaro le cose.”