ESCLUSIVA TC - MASSIMO CALLEGARI (Mediaset): "La classifica rispecchia il valore della rosa del Cagliari, che ha dei limiti strutturali soprattutto in attacco. Ma una serie di risultati positivi gioverebbe tanto al gioco quanto all'autostima"

ESCLUSIVA TC - MASSIMO CALLEGARI (Mediaset): "La classifica rispecchia il valore della rosa del Cagliari, che ha dei limiti strutturali soprattutto in attacco. Ma una serie di risultati positivi gioverebbe tanto al gioco quanto all'autostima"TUTTOmercatoWEB.com
giovedì 4 gennaio 2024, 15:50Primo piano
di Matteo Bordiga

Voce autorevole e volto noto di Mediaset, forte di una già lunga carriera giornalistica nonostante la giovane età (è nato nel 1977), Massimo Callegari – tra una telecronaca di Coppa Italia e una puntata di Pressing – analizza al microscopio la stagione del Cagliari, evidenziando pregi e criticità di una squadra che sta vivendo un momento particolarmente delicato.

Massimo, che bilancio potremmo azzardare della stagione fin qui vissuta dal club isolano, a cavallo del giro di boa del campionato?

“Direi che il Cagliari sta disputando un campionato in linea con le sue possibilità. Ha un grande spirito – e l’ha dimostrato con le rimonte eclatanti che ha messo a segno in più di una circostanza – ma anche dei limiti evidenti, a mio avviso soprattutto nella qualità degli elementi che compongono il suo reparto offensivo. Anche se va sottolineato che, a livello di caratteristiche, Luvumbo, Oristanio e i giocatori più fisici e prestanti si integrano bene tra di loro.

La stagione dei rossoblù, come ha ribadito più volte lo stesso Ranieri, finora è stata e sarà fino alla fine una stagione tribolata, di sofferenza. Proprio la grande esperienza del tecnico romano può rappresentare un importante valore aggiunto nella lotta per la conquista della salvezza. Ma, siccome a medio-lungo termine il campo non mente mai, la classifica attuale rispecchia quello che è il valore oggettivo della rosa del Cagliari.”

Osservando le ultime gare dei rossoblù l’impressione è che ci sia stata una netta involuzione sul piano del gioco. A novembre avevamo ammirato un Cagliari più brillante, spregiudicato e convinto dei propri mezzi, mentre nel mese di dicembre la squadra è apparsa timorosa, incostante e balbettante soprattutto nella costruzione della manovra. Il ricorso sistematico a lanci lunghi dalle retrovie, improduttivi e facilmente gestibili dalle difese avversarie, denuncia una preoccupante povertà di idee e di soluzioni offensive.

“Io credo che dipenda dal periodo che sta attraversando l’undici di Ranieri. Ci sono momenti in cui la condizione fisica ottimale e l’autostima galoppante generano entusiasmo, ripercuotendosi positivamente sulle prestazioni e sulla brillantezza della squadra. Anche i risultati e la classifica, ovviamente, incidono sul morale del gruppo: una posizione molto precaria in graduatoria, quale è quella del Cagliari, toglie serenità e sicurezza ai giocatori e all’ambiente. Di tutta questa situazione finisce per risentire pure il gioco espresso in campo, anche se teoricamente non dovrebbe essere così.

Gli allenatori contano tanto, certo, ma in fondo sono degli chef - alcuni stellati, altri da trattoria o addirittura da osteria popolare - che devono tirare fuori dei piatti con gli ingredienti di cui dispongono, ovvero con la qualità dei calciatori che possono mandare in campo. Io comunque credo che, magari in seguito a una serie di risultati positivi, il gioco del Cagliari possa migliorare e tornare fluido e convincente come era qualche tempo fa. Ricordo in particolare la gara col Frosinone, che i sardi stavano perdendo di schianto pur avendo offerto un’ottima prestazione; alla fine hanno rimontato con merito, e quella vittoria ha spianato la strada ad altri buoni risultati ottenuti cavalcando l’onda dell’entusiasmo.”