ESCLUSIVA TC - MAURO ESPOSITO: "Cagliari, per fare uno step in avanti servono rinforzi in ogni reparto: in particolare mancano qualità a centrocampo ed esuberanza tecnica sulle fasce. La piazza meriterebbe certamente qualcosa in più"

Mauro Esposito, indimenticato e funambolico ex attaccante del Cagliari negli anni Duemila, ai microfoni di Tuttocagliari.net esamina con lucidità e con rigore analitico la stagione calcistica, ormai prossima alla conclusione, vissuta dall’undici di Davide Nicola. E dà appuntamento ai suoi ex tifosi e a tanti giovani calciatori in erba (nati tra il 2010 e il 2015) a Loiri Porto San Paolo, dal 7 al 12 luglio, in occasione del camping di perfezionamento tecnico che guiderà assieme ai suoi ex compagni di squadra Gianfranco Zola e David Suazo.
Mauro, lei giudica positiva l’annata del Cagliari o i risultati - a partire da quelli delle gare casalinghe, che hanno fruttato ben poche vittorie - avrebbero potuto e dovuto essere migliori?
“Beh, il fatto di aver raggiunto la salvezza con qualche domenica d’anticipo rappresenta il compimento della missione che la società aveva assegnato alla squadra a inizio stagione. Detto questo, il Cagliari ha un parco giocatori di buon livello e un allenatore secondo me bravissimo come Davide Nicola: è normale dunque che la gente si aspettasse qualcosa in più rispetto a quanto è stato fatto. Francamente io per primo, quando era stato annunciato Nicola come nuovo tecnico per raccogliere l’eredità di Ranieri, ero felicissimo e convinto che la squadra avesse le carte in regola per disputare un buon campionato. Insomma, è fuor di dubbio che i rossoblù avrebbero potuto fare meglio. A fronte del raggiungimento anticipato della salvezza, peraltro, bisogna dire che quest’anno le dirette concorrenti sono andate pianissimo, semplificando così il lavoro di Luperto e compagni. La permanenza in serie A è frutto anche dei demeriti degli avversari.”
A suo avviso cosa è mancato ai sardi per fare quel piccolo salto di qualità tanto auspicato dalla tifoseria? Sia in casa che in trasferta il rendimento è sempre stato molto discontinuo. Dal punto di vista tecnico come e dove è migliorabile il Cagliari di Davide Nicola?
“Io credo che la principale lacuna sia rappresentata dalla mancanza di qualità a centrocampo. Là davanti Piccoli ha segnato nove gol, certo, ma tra gli attaccanti è stato praticamente l’unico a timbrare il cartellino con continuità. Gli esterni offensivi secondo me non sono stati all’altezza: lo stesso Luvumbo ha avuto troppi alti e bassi. Poi lo stadio di casa, che in passato era sempre stato una sorta di roccaforte, quest’anno si è trasformato in terra di conquista per gli avversari. Ma del resto è normale: se latita la qualità a centrocampo e se gli esterni d’attacco stentano a decollare è difficile vincere le partite.
Insomma, quella rossoblù è una buona rosa se la ‘mission’ è quella di centrare la salvezza. Ma se poi si pretende di fare uno step in più allora servono dei rinforzi principalmente nelle zone di campo che ho indicato. Per fare punti e competere con successo occorre saper creare la superiorità numerica sulle fasce e avere un metronomo in grado di far girare il centrocampo. Certo, Zortea ha fatto un ottimo campionato condito anche da diversi gol, ma è uno che ti dà tanta corsa e quantità più che qualità. Anche in fase difensiva, se la volontà è realmente quella di crescere - come meriterebbe, e non certo da oggi, la piazza cagliaritana - ritengo ci sia bisogno di almeno un innesto di spessore e di esperienza.
Tra l’altro il livello tecnico della nostra serie A è sceso di parecchio rispetto ai tempi in cui vestivo io la casacca rossoblù. E compagini come il Como o il Torino, che hanno disputato un ottimo campionato, non hanno sinceramente un potenziale tecnico così superiore a quello del Cagliari. Eppure sono riuscite a togliersi delle discrete soddisfazioni.”