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ESCLUSIVA TC - NANDO ORSI: "Cagliari, salvezza quasi raggiunta ma alla squadra manca personalità. Oggi, con l'Udinese, mi aspettavo una partita ben diversa. Se l'anno prossimo Nicola verrà confermato molte cose andranno totalmente riviste..."

ESCLUSIVA TC - NANDO ORSI: "Cagliari, salvezza quasi raggiunta ma alla squadra manca personalità. Oggi, con l'Udinese, mi aspettavo una partita ben diversa. Se l'anno prossimo Nicola verrà confermato molte cose andranno totalmente riviste..."TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Stefano Principi
Ieri alle 20:20Primo piano
di Matteo Bordiga

Nando Orsi, ex portiere e attualmente commentatore sportivo, ai microfoni di Tuttocagliari.net azzarda un bilancio più “agro” che “dolce” sulla stagione vissuta dalla formazione allenata da Davide Nicola.

A fronte di una salvezza praticamente acquisita - ma “più per mancanze altrui che per meriti propri” - i tifosi rossoblù hanno infatti dovuto ingoiare più volte l’amara pillola della sconfitta (soprattutto tra le mura amiche: con quello contro l’Udinese sono ben nove i rovesci interni collezionati da Luperto e compagni), con annessa prestazione incolore e spettacolo tecnicamente e agonisticamente scadente.

Insomma, l’obiettivo minimo è stato centrato, ma “l’anno prossimo sarà necessario vedere un altro Cagliari, con un altro spirito e con una mentalità completamente diversa”.

Nando, come commenta la prova dei rossoblù di Davide Nicola al cospetto di un’Udinese che, fin dal primo minuto, è parsa più tonica e più determinata?

“È stata una partita molto deludente quella del Cagliari. Nel primo tempo la squadra è andata forse un po’ meglio, poi nella ripresa non c’è stata reazione dopo il 2-1 dell’Udinese e, infatti, Okoye non ha dovuto fare nemmeno una parata. Insomma, i rossoblù hanno offerto una prestazione estremamente deficitaria. E adesso restano da giocare tre partite nelle quali, a mio avviso, i sardi potrebbero rischiare qualcosa. Anche se alla fine magari per centrare la salvezza basteranno i 33 punti attuali, perché le dirette concorrenti vanno davvero molto piano. Ciò non toglie che oggi mi aspettavo una gara molto più gagliarda e volitiva… Poi all’Unipol Domus, davanti al proprio pubblico - che per inciso quest’anno ha dovuto assistere a tantissime sconfitte interne - c’erano tutti i presupposti per mettere il punto esclamativo sul raggiungimento dell’obiettivo dichiarato.

Questa salvezza, che con ogni probabilità arriverà presto, non è dipesa tanto dal Cagliari, quanto dalle disgrazie delle altre pericolanti.”

È soprattutto l’assenza totale di un’identità e di un’organizzazione di gioco che lascia l’amaro in bocca ai tifosi isolani. Oggi per l’ennesima volta abbiamo assistito a una pletora di lanci lunghi dalle retrovie inconcludenti e approssimativi, facilmente intercettati dai difensori friulani: i rossoblù non hanno quasi mai cercato di giocare il pallone e di costruire azioni ragionate, ma - tanto per cambiare - si sono affidati all’improvvisazione. Come si spiega questo atteggiamento tattico degli uomini di Nicola, peraltro già mostrato in svariate altre circostanze?

“Come ha appena detto lei, questa è stata un po’ una prerogativa del Cagliari di quest’anno. La squadra non ha mai vinto due partite di seguito, dopo un successo ha quasi sempre offerto prestazioni deludenti e abuliche… Secondo me manca un po’ di personalità a un gruppo - inteso come staff tecnico e giocatori - che si è praticamente salvato ma che sinceramente non ha fatto vedere nulla di eccezionale. Anzi, è stato fin troppo ordinario. Una volta messa in cassaforte la permanenza in serie A bisognerà voltare pagina costruendo una squadra diversa, con uno spirito diverso e con ambizioni un tantino più elevate. D’altro canto l’Unipol Domus è stato sempre pieno, quindi i tifosi - per primi - meriterebbero qualche soddisfazione in più.”

Nando, in tutta onestà lei come giudica l’annata di Davide Nicola? Il tecnico a oggi va promosso per aver - quasi - raggiunto l’obiettivo oppure va collocato nel banco degli imputati per il (non)gioco espresso sovente dalla squadra e per la mentalità fin troppo arrendevole che ha contraddistinto tante partite del Cagliari?

“Beh, è ovvio che l’andamento molto ondivago della squadra dipende anche dall’allenatore, oltre che dai giocatori. Se Nicola dovesse rimanere per il prossimo anno il Cagliari dovrà cambiare totalmente atteggiamento e modo di interpretare certe gare. Poi il mister dovrà operare scelte ben precise e definite: in questa stagione ha puntato sul centrocampo a tre, sul centrocampo a due; Prati per un certo periodo è stato rispolverato e poi è stato nuovamente messo da parte. Insomma, certe scelte tattiche hanno fatto discutere. E se la società confermerà il timoniere dovranno essere poste le basi per mostrare - e per ottenere - qualcosa di diverso già a partire dall’annata ventura.”