ESCLUSIVA TC - PEPE HERRERA: "A Torino ho visto un ottimo Cagliari, compatto e sempre in controllo. Con l'Inter è stato sovrastato dalla forza degli avversari, col Bologna se l'è giocata alla pari. Farà un campionato tranquillo"

ESCLUSIVA TC - PEPE HERRERA: "A Torino ho visto un ottimo Cagliari, compatto e sempre in controllo. Con l'Inter è stato sovrastato dalla forza degli avversari, col Bologna se l'è giocata alla pari. Farà un campionato tranquillo"
lunedì 11 settembre 2023, 19:44Primo piano
di Matteo Bordiga

Uno dei “fantastici tre” uruguagi che hanno ufficialmente inaugurato il ponte Cagliari-Montevideo e hanno marchiato a fuoco il loro nome nella storia del club rossoblù.

Pepe Herrera non solo - con le sue geometrie, i suoi tackle e i suoi gol - ha guidato il Cagliari verso una salvezza memorabile dopo un girone d’andata, nella serie A stellare dell’epoca, a dir poco traumatico, ma ha contribuito a vestire di sogni tutto il Sant’Elia nell’annata magica della Coppa Uefa, sfiorando un’apoteosi che avrebbe fatto rivivere al popolo sardo l’epica omerica dello scudetto 1969-‘70.

Abile tanto a interdire quanto a cucire il gioco e a proporsi in avanti col suo gran tiro dalla distanza e i suoi perfetti tempi d’inserimento, Pepe era uno dei trascinatori sia della squadra che con Mazzone raggiunse il sesto posto in campionato, sia di quella che con Giorgi fece piazza pulita in Europa di Dinamo Bucarest, Trabzonspor, Malines e Juventus. Per poi concludere la sua corsa contro l’Inter in una semifinale dal doppio volto, segnata dalla prestazione incomprensibilmente fiacca della spumeggiante banda rossoblù nel return match di San Siro.

Dall’Uruguay Herrera continua a seguire con affetto e partecipazione il cammino del Cagliari, guardando in streaming – quando il tempo e la stabilità della connessione internet glielo permettono – tutte le partite della compagine isolana.

Pepe, che impressione le hanno fatto le prime tre gare del Cagliari in campionato?

“Ho visto le sfide contro Torino e Inter, mentre il match di Bologna l’ho seguito a singhiozzo. Col Toro il Cagliari ha dato una grande sensazione di compattezza, ha fatto una gara solida e quadrata e, forse, avrebbe pure meritato di vincere. Con l’Inter è stato surclassato fin dal primo minuto da un avversario troppo più qualitativo, oggettivamente fuori portata. Col Bologna se l’è giocata alla pari, tanto che a decidere è stato un errore individuale.

Credo che la partenza dei rossoblù possa considerarsi tutto sommato normale, tenuto conto del salto di categoria e della qualità superiore delle formazioni di serie A rispetto a quelle della cadetteria. Il Cagliari ha il vantaggio di essere guidato da un allenatore che è forse il migliore attualmente in circolazione, e questo ha un peso non indifferente.”

La partita con l’Inter è stata molto diversa da quelle che disputavate voi coi nerazzurri. Ai vostri tempi il risultato non era mai scontato, anzi più volte l’Inter è caduta sotto i colpi di quel Cagliari esuberante e garibaldino. Quest’anno si è avuta la sensazione di un divario tecnico incolmabile tra sardi e meneghini.

“Con l’Inter noi perdevamo ma anche vincevamo, e pure con merito. Erano belle partite, tese ed equilibrate. In quel periodo l’armata invincibile era quella rossonera: il Milan degli olandesi era un ostacolo quasi insormontabile. Con tutte le altre, Juve compresa, direi che ce la giocavamo sempre alla pari.

Oggi il gap tra le big e le cosiddette ‘piccole’ è molto più marcato: si è allargata la forbice tra coloro che hanno più soldi e le squadre di provincia, meno dotate economicamente. Come abbiamo visto in Cagliari-Inter, i valori tecnici in campo sono ben più sbilanciati rispetto a una volta.”

Pepe, nonostante una prestazione a tratti anche discreta a Bologna il Cagliari ha commesso l’errore di ritirarsi troppo presto nella propria metà campo, rinunciando a mantenere un baricentro alto e a ribattere colpo su colpo alle iniziative emiliane. Si è trattato secondo lei di una scelta tattica ben precisa di Ranieri o, invece, è stata l’inerzia della partita a portare i sardi ad arretrare in difesa prima del vantaggio e poi del pareggio?

“Non credo che Ranieri abbia ordinato alla squadra di arretrare e di limitarsi ad attendere il Bologna, perché così facendo avrebbe rischiato moltissimo. Deve essere successo quello che capita spesso: dopo che vai in vantaggio tendi a giocare in maniera un po’ più prudente per conservare l’1-0 e, contemporaneamente, gli avversari spingono con maggiore convinzione e continuità, costringendoti a stare più basso anche se quella non è la tua volontà. Insomma, magari difendersi con tanti uomini non è stata una scelta del Cagliari, ma piuttosto una necessità determinata dall’atteggiamento più aggressivo del Bologna. Ad ogni modo io ho visto – finché il segnale della connessione internet ha tenuto – una partita abbastanza controllata da parte del Cagliari, e penso che il pareggio non sarebbe stato un’eresia. Si è pagato a carissimo prezzo un mezzo infortunio di un singolo a pochi minuti dalla fine.

Dal punto di vista del gioco è normale che – mancando elementi importanti come Mancosu a centrocampo e Lapadula e Pavoletti davanti, ed essendo appena all’inizio della stagione – ci sia ancora qualcosa da limare. Rimane però la prestazione positiva offerta contro il Torino, in cui la squadra è parsa organizzata, in totale controllo e sempre sul pezzo, gestendo i vari momenti del match con intelligenza. Ho fiducia che, nel lungo periodo, il Cagliari possa fare un buon campionato. Se avrà la fortuna di avere a disposizione sempre tutti i giocatori, senza gravi infortuni o altri contrattempi, e se andrà avanti sulla falsariga di quanto mostrato finora vivrà una stagione tranquilla, magari centrando l’obiettivo della salvezza con qualche giornata d’anticipo. Mi sembra che sia ancora presto per pensare a un piazzamento europeo o per puntare a traguardi più ambiziosi: i tifosi saranno certamente contenti se, al primo anno di serie A, i rossoblù manterranno la categoria senza soffrire più di tanto.”