Franco Selvaggi: "Il Cagliari non riesce mai a fare un piccolo salto di qualità. Anche questo campionato sarà difficilissimo, soprattutto perché le cosiddette provinciali stanno stupendo in positivo. Urgono innesti dal mercato di gennaio"
L’ex attaccante del Cagliari Franco Selvaggi, intervistato da Tuttocagliari.net, fa il punto sulla situazione vissuta dall’undici allenato da Fabio Pisacane, atteso dal confronto di Coppa Italia contro il Napoli e, subito dopo, dalla delicata sfida interna di campionato contro la Roma.
Franco, dopo un discreto avvio di stagione il Cagliari è drasticamente calato. La squadra fa una gran fatica a imporre il proprio gioco ed esprime un calcio incerto e balbettante. Inoltre la classifica comincia a farsi minacciosa…
“Beh, d’altro canto si sapeva che il Cagliari anche quest’anno, esattamente come in tutte le ultime stagioni, avrebbe dovuto soffrire fino alla trentottesima giornata. Va tuttavia riconosciuto che questa squadra non riesce mai a fare quel piccolo salto di qualità che le consentirebbe di ambire a traguardi un tantino più prestigiosi. Nel calcio a mio parere non esistono la fortuna o la mala sorte. Il problema evidentemente è strutturale e riguarda il Cagliari degli ultimi anni: una compagine che proprio non riesce a spiccare il volo. E quello in corso, come dicevo, sarà un altro campionato difficilissimo, a meno che la società non intervenga massicciamente nel mercato di gennaio per rinforzare l’organico in alcuni ruoli chiave. Tra l’altro il rischio di essere risucchiati nei bassifondi della classifica è molto elevato, perché in questa serie A le cosiddette provinciali stanno sorprendendo in positivo. Quindi la soglia-salvezza potrebbe significativamente alzarsi.”
Il problema principale del Cagliari sembra essere quello di non riuscire a sviluppare un gioco fluido e organizzato. Si attacca principalmente a folate, mentre per lunghi tratti del match ci si affida a palle lunghe buttate in avanti che gli attaccanti, circondati dai difensori avversari, faticano a capitalizzare. Tutto questo dipende maggiormente dal modulo adottato da Pisacane o dalle caratteristiche intrinseche dei giocatori?
“Per come la vedo io, se vuoi giocare bene e praticare un calcio offensivo devi utilizzare un 4-3-3. Col 5-3-2 - o 3-5-2 che dir si voglia - sei naturalmente portato a non comandare la partita. Non a caso il Cagliari spesso si limita ad agire di rimessa. E poi sono anni che a questa squadra manca un play puro: un regista dai piedi buoni che funga da primo costruttore di gioco e da collante tra difesa e attacco.”
Domenica è in programma la sfida interna contro la nuova Roma del Gasp. Come si può immaginare di impensierire l’undici giallorosso?
“Tutto sommato non è impensabile che i rossoblù possano rialzarsi proprio contro la Roma. Del resto quest’anno in serie A non c’è una squadra schiacciasassi che domina in lungo e in largo: fanno tutte fatica, chi più e chi meno. Certamente contro Dybala e compagni servirà un Cagliari diverso e più propositivo. La gara sarà un test molto interessante per capire di che pasta siano realmente fatti i ragazzi di Pisacane. Senza dimenticare che nel calcio non c’è niente di scritto: il mio Cagliari, ad esempio, spesso e volentieri sgambettava i giganti della serie A. Anche se bisogna precisare che quella squadra giocava un gran calcio ed era composta da elementi che oggi ben figurerebbero in qualsiasi top club italiano.”