Is Arenas, Quartu litiga per lo stadio

È scontro sullo stadio. La maggioranza spinge sull'acceleratore, l'opposizione frena. Quanto costerà l'operazione alla città? Il Consiglio comunale darà comunque il via libera alla concessione al Cagliari calcio martedì prossimo. Una settimana dopo rispetto a quanto sperava la Giunta. Nonostante i timori, Quartu offrirà Is Arenas a Cellino per tre anni. Il tempo stringe, i lavori devono partire, già cominciando subito non si potrà giocare prima di settembre. Quando il nuovo “stadio temporaneo” sarà all'altezza di un impianto di serie A. Con il prato, le tribune, il main stand , l'illuminazione. Lunedì scorso c'è stata riunione congiunta di ben quattro commissioni, in questi giorni i singoli gruppi si ritroveranno per discutere ancora e, la settimana prossima in Aula (non ieri come inizialmente auspicato) l'ok definitivo, scontato grazie alla schiacciante maggioranza che sostiene Contini.
LA MAGGIORANZA «Normalmente servirebbero almeno dieci giorni per modificare il regolamento sugli impianti sportivi comunali, ma il sindaco ha chiesto di ridurre il più possibile», sottolinea Gabriele Marini, dei Riformatori, presidente della commissione Finanze, Bilancio e Patrimonio. «C'è la volontà di concedere Is Arenas e lavoreremo in fretta per concludere l'iter». Spiega Carlo Melis (Udc), presidente della commissione Urbanistica: «Stiamo seguendo le indicazioni che l'amministrazione ci ha messo sul tavolo, con la presentazione del sindaco e le relazioni dei tecnici.
Non è la prima volta che Quartu pensa a fare un accordo con la società Cagliari calcio, ma mentre in precedenza c'erano state soltanto telefonate da parte del presidente, adesso si sono svolti una serie di incontri a livello dirigenziale. Certo, saremo prudenti, c'è da dire che non vogliamo soldi, ma opere che rimarranno alla città. Ora dobbiamo approfondire alcuni aspetti fondamentali: quale sarà l'impatto? E la viabilità? Avremo problemi o benefici? Quali saranno i vantaggi di carattere sociale? Comunque, non credo dovremmo essere troppo esigenti, c'è il rischio che Cellino cambi idea».
L'OPPOSIZIONE «Tutto si ferma per stendere il tappeto rosso a Massimo Cellino che, viene, ci usa tre anni e se ne va. Come se fossimo una prostituta. E cosa ci lascia?». Sono critici Gigi Ruggeri e Francesco Piludu, consiglieri del Pd e vicepresidente della commissione Patrimonio. «Non ci lasceranno uno stadio, ma un deserto, basta leggere con attenzione la relazione generale per capire cosa accadrà. Noi non stiamo chiedendo né opere stabili né penali né garanzie». Dice la relazione, in più parti, che «lo stadio temporaneo... avrà le caratteristiche di provvisorietà e di completa smontabilità».