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Paolo Condò: "Il Cagliari quest'anno non lotterà per mantenere la categoria. I sardi si assesteranno tra il decimo e il tredicesimo posto. Pisacane può contare su molti elementi di valore: da Esposito a Palestra, passando per Folorunsho"

Paolo Condò: "Il Cagliari quest'anno non lotterà per mantenere la categoria. I sardi si assesteranno tra il decimo e il tredicesimo posto. Pisacane può contare su molti elementi di valore: da Esposito a Palestra, passando per Folorunsho"TUTTOmercatoWEB.com
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di Matteo Bordiga

Il noto giornalista sportivo Paolo Condò, intervistato da Tuttocagliari.net, offre una riflessione articolata e stimolante sull’avvio di stagione del nuovo Cagliari di Fabio Pisacane, sottolineando che quella sarda è una formazione “destinata a piazzarsi tra il decimo e il tredicesimo posto. Insomma, per quest’anno la lotta salvezza non riguarderà i rossoblù”.

Paolo, come valuta le prime sette giornate di campionato vissute, tra alti e bassi, da un Cagliari che ha raccolto punti soprattutto quando ha alzato il proprio baricentro e ha approcciato le gare con un atteggiamento più propositivo e meno conservativo?

“A me è parso di notare una grande coerenza di risultati nel Cagliari di questo primo scorcio di stagione. I rossoblù stanno mostrando di far parte di un campionato intermedio e di aver relativamente poco a che fare con la zona retrocessione. Con Lecce, Parma e Udinese hanno raccolto sette punti. Io personalmente ero rimasto molto impressionato dalla prestazione di Napoli: al ‘Maradona’ i sardi mi erano davvero piaciuti. D’altronde la sconfitta contro i Campioni d’Italia era arrivata solo al novantacinquesimo. Insomma, l’undici di Pisacane ha qualità ben precise. Inoltre non mancano certo i valori tecnici nella rosa isolana: si parla sempre di Pio Esposito, ma anche Sebastiano è forte. Non si è ancora sbloccato, ma non manca molto affinché ciò avvenga. Lui è un attaccante da una dozzina di gol a campionato.

Giulini aveva anche scommesso sul riscatto di Andrea Belotti… e la scommessa, prima dell’infortunio del Gallo, stava iniziando a pagare. Non nascondo che la rinascita del bomber di Calcinate mi aveva in parte sorpreso, dal momento che Belotti da parecchi anni sembrava aver smarrito quel senso del gol che ne aveva contraddistinto così fortemente la fase giovanile della carriera. Un altro elemento che sembra aver ritrovato la forma migliore è Folorunsho: non dimentichiamoci che era stato convocato dall’Italia per gli ultimi Europei. La sua stagione al Verona era stata formidabile, dopodiché si era un po’ perso nelle sue avventure a Napoli e a Firenze. Poi non posso non citare Marco Palestra, un ragazzo che conosco fin dai tempi in cui militava nell’Under 23 dell’Atalanta. Per me lui rappresenta il futuro del calcio italiano. Ho visto che a Cagliari gioca come esterno di centrocampo più che come terzino. Non so se l’Atalanta intenda reintegrarlo fin dal prossimo gennaio, ma francamente troverei corretto che il Cagliari se lo potesse godere almeno fino alla fine della stagione.

Un altro rossoblù sul quale scommetterei a occhi chiusi è Matteo Prati: quando l’Italia arrivò seconda al Mondiale Under 20 lui e Casadei erano gli uomini chiave del centrocampo azzurro. Per cui sono molto contento che adesso stia trovando continuità di impiego sotto la guida di Pisacane. Inoltre c’è Elia Caprile, il portiere più forte… del Napoli. Voglio dire che a mio giudizio il numero uno del Cagliari è già superiore sia a Meret che a Milinkovic-Savic.

Ecco, Pisacane sta assemblando bene tutti questi giocatori. E sta facendo una bella figura. In definitiva, io penso che i rossoblù stazioneranno per tutta la stagione ben al di sopra della zona retrocessione: piazzerei il Cagliari tra il decimo e il tredicesimo posto. E stiamo parlando di una compagine che negli ultimi anni aveva sempre lottato strenuamente per mantenere la categoria. Quest’anno, almeno a mio parere, Luperto e compagni non dovranno sgomitare per strappare la salvezza. Non arriveranno in zona coppe, perché questo sarebbe un obiettivo un po’ troppo ambizioso, ma vivranno un’annata tranquilla. E potranno approfittarne per coltivare e ‘sviluppare’ i propri calciatori, soprattutto in prospettiva futura. Compresi, auspicabilmente, due o tre giovani provenienti dal vivaio.”