Pastore: "Pisacane e Cuesta non stanno proponendo nulla di nuovo o coraggioso. Anche loro non corrono rischi"

Nel corso della trasmissione "Elastici", in onda sui canali di Cronache di Spogliatoio, il giornalista Giuseppe Pastore ha espresso il proprio punto di vista sulla carenza di gol e spettacolo in Serie A, che nell'ultimo turno ha registrato soltanto 11 marcature, record negativo nei tornei a 20 squadre. Di seguito le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net: Mi pare che, nella sua — come dire — nel suo clamore, PSV-Napoli abbia dato un paio di indicazioni molto facili e molto chiare: bisogna andare più veloce e non bisogna forse inibire la velocità. Perché le squadre italiane hanno giocatori veloci, tutte le squadre hanno giocatori rapidissimi. Laurienté, per esempio, è un giocatore veloce, ma in Lecce-Sassuolo non era esattamente focalizzato, o comunque l’andazzo della partita del Sassuolo non andava nella direzione di offendere sulle fasce con la superiorità numerica, creando situazioni offensive. Ci vuole più coraggio, o quantomeno meno paura, e bisogna un attimo velocizzare il gioco, perché i 47 falli di Roma-Inter sono un indicatore chiave di una tendenza — anche sottolineata dagli arbitri — a spezzare e rallentare. Vedevo i primi due minuti di Pisa-Verona: lancio lungo, pallone al Pisa che prova ad attaccare, rimessa laterale per il Verona.
Il giocatore impiega 20 secondi per batterla, al ventesimo secondo della partita. Passano 20 secondi iniziali buttati, poi c’è un contrasto, un giocatore resta a terra, passa un minuto e il gioco si ferma. Per i primi due minuti si gioca 30 secondi, e la partita non migliorerà. Quindi c’è ormai un’indole istintiva di molte squadre a dire: 'Calma, indietro, non prendiamo rischi, mai una verticalizzazione, mai un passaggio in avanti'. E questo atteggiamento è tollerato da molti allenatori, anche quelli nuovi. Pisacane, Cuesta… non stanno proponendo niente di brillante o di coraggioso, perché — il punto chiaramente si muove nella classe — tutti si chiedono: 'Sono più scemo degli altri? Devo prendermi dei rischi per provare a vincere la partita?' È un discorso ampio e complesso".