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Renato Copparoni: "Col Verona dovremo dimenticare completamente la prestazione offerta ieri e tornare a giocare come facevamo prima della sosta, ovvero con coraggio e con determinazione. Non possiamo permetterci di essere rinunciatari"

Renato Copparoni: "Col Verona dovremo dimenticare completamente la prestazione offerta ieri e tornare a giocare come facevamo prima della sosta, ovvero con coraggio e con determinazione. Non possiamo permetterci di essere rinunciatari"
Oggi alle 17:02Primo piano
di Matteo Bordiga

L’ex portiere del Cagliari Renato Copparoni, intervistato da Tuttocagliari.net, commenta la prestazione-horror offerta ieri dai rossoblù isolani in casa contro il Bologna allenato da Vincenzo Italiano.

Renato, da qualche settimana si sono perse le tracce del Cagliari baldanzoso e spregiudicato che a inizio campionato aveva esaltato i tifosi. Cosa sta succedendo?

“Quando sopraggiungono le soste per gli impegni delle nazionali si perde sempre qualcosa. Per le squadre che stavano giocando male lo stop del campionato è un toccasana, perché hanno modo di riassestarsi. Per chi invece, come il Cagliari, stava andando piuttosto bene può rappresentare un problema, perché spezza il ritmo e, di conseguenza, a volte inverte l’inerzia positiva. Io dico che i rossoblù hanno pagato anche questo: chi ha giocato a calcio sa che sono fattori che possono incidere.

Venendo alla gara di ieri, i sardi hanno sicuramente giocato un po’ sotto tono. Il Bologna è un’ottima squadra, per carità, ma forse noi abbiamo pensato un po’ troppo a difenderci, agendo esclusivamente di rimessa. Io francamente mi aspettavo di vedere in campo Borrelli fin dal primo minuto, invece Pisacane di fatto non ha schierato punte. La strategia, insomma, era quella di andare al risparmio. Ma si tratta di una tattica che in queste situazioni non paga. Spero dunque che la gara di ieri possa rappresentare un campanello d’allarme anche per mister Pisacane: le partite vanno affrontate come le affrontavamo prima della sosta, ovvero con spavalderia e con coraggio. Dobbiamo giocarcela alla pari con chiunque: l’avversario deve dimostrare di essere più forte di noi se vuole portare a casa i tre punti. Anche perché vincere all’Unipol Domus deve diventare un’impresa per qualsiasi squadra. Tanto per le parigrado quanto per le big. Il nostro stadio deve trasformarsi in un fortino: l’anno scorso, ad esempio, non lo è stato. Proprio in casa dobbiamo raccogliere i punti necessari a conquistare la salvezza, perché non ci riuscirà sempre l’impresa di blindare la categoria nelle gare esterne. Per cui anche quando ci viene trovare il Bologna, una compagine un po’ più quotata della nostra, dobbiamo affrontarlo con determinazione e con la giusta voglia di vincere. Non possiamo permetterci di avere un atteggiamento passivo o rinunciatario.”

Quindi bisognerà cambiare decisamente mentalità già a partire dal prossimo match, previsto per domenica pomeriggio al Bentegodi contro il Verona.

“A Verona dovremo impostare una gara spavalda e coraggiosa. Anche perché sappiamo che gli scaligeri segnano col contagocce: a maggior ragione il nostro obiettivo dovrà essere quello di attaccare e di fare gol. Un’impostazione tattica come quella di ieri contro il Bologna non sarebbe proponibile, perché non possiamo pensare di scendere in campo al Bentegodi ancora una volta senza punte. L’undici di Zanetti è una nostra diretta concorrente, e non deve importarci nulla del fatto che giocheremo in trasferta: il mantra dovrà essere quello di imporre il nostro gioco, cancellando del tutto dalla mente la prestazione di ieri pomeriggio. Insomma, ripartiamo da Udine e resettiamo: del resto, se cominciamo a fare calcoli non va bene. E Pisacane lo sa perfettamente: i calcoli nel calcio non devono esistere. Al massimo potremo rilassarci un po’ quando arriveremo a quota 40, che garantisce la matematica salvezza. Non prima. Questo è il momento in cui tutti, dal primo all’ultimo componente dello staff, hanno l’obbligo di dare qualcosa in più.”