Brescia Oggi - Brescia, Cellino indagato per reati tributari. Il legale: "Società e presidente estranei: erano in buona fede"

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Ieri alle 09:15Rassegna stampa
di Redazione TuttoCagliari

"Il Brescia nel mirino della procura. Cellino indagato per reati tributari", è l'apertura di Brescia Oggi. La Guardia di Finanza nella sede del club per la vicenda dei crediti d’imposta inesistenti.

A pagina 34: "Crediti d’imposta inesistenti, Cellino nel mirino della procura". La Guardia di Finanza ieri mattina nella sede della società: per il presidente e per altri 24 soggetti (fisici e giuridici) l’accusa di riciclaggio e reati tributari per un totale superiore ai 4 milioni di euro. La vicenda aveva portato al processo sportivo di primo grado davanti al Tribunale federale nazionale e alla retrocessione in Serie C. 

L'avvocato Giorgio Altieri (che difende Cellino) dello studio romano Tonucci & Partners, però, puntualizza: «Brescia Calcio e Massimo Cellino, come risulta anche dal comunicato stampa della Procura della Repubblica di Brescia, sono estranei all’organizzazione tesa alla commercializzazione di crediti fiscali e connesse attività di riciclaggio». «Si ricorda che Brescia Calcio in data 20 maggio 2025 - viene inoltre aggiunto nella nota del legale di Cellino, arrivata in redazione nel tardo pomeriggio di ieri - ha subito sporto denuncia-querela alla Procura della Repubblica di Brescia a seguito della notifica alla predetta società dello schema di atto da parte dell’Agenzia delle Entrate, che già conteneva la contestazione di utilizzo da parte della società in compensazione di crediti inesistenti, contestazione che è l’unica tutt’oggi esistente e in danno del Presidente Massimo Cellino»

«Essendo tuttavia il Presidente Massimo Cellino e la società Brescia Calcio del tutto ignari e, anzi, in assoluta buona fede rispetto a dette compensazioni, peraltro integralmente pagate al cedente solo dopo il rilascio delle quietanze di pagamento per il tramite dei sistemi dell’Agenzia delle Entrate, nuovamente oggi (ieri per chi legge; ndr) hanno fornito massima collaborazione all’Autorità Giudiziaria per gli accertamenti di rito e intendono riconfermare di ritenersi parti offese rispetto ai fatti di cui all’indagine in corso come confidano che sarà riconosciuto all’esito delle verifiche più approfondite da parte degli inquirenti, che auspicano siano le più rapide possibile»