Unione sarda - Sirigu: cuore rossoblù, maglia rosanero

Unione sarda - Sirigu: cuore rossoblù, maglia rosaneroTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
lunedì 19 aprile 2010, 08:40Rassegna stampa
di Francesco Strazzera

È di La Caletta (e non di Siniscola, nel cui comune ricade la località balneare), simpatizza per il Cagliari (ma, un po', anche per l'Inter), non pensa di rubare il posto a Marchetti per i mondiali sudafricani e, almeno per il momento, non si vede a difendere i pali della porta rossoblù. La chiacchierata nel dopo partita serve al giovane portiere del Palermo Salvatore Sirigu a fare chiarezza una volta per tutte (almeno, si spera) sul suo passato, presente e futuro. «Difficile», esordisce, «non ammettere che quella contro il Cagliari è stata una partita emozionante per me. Durante la settimana, tanti amici del paese mi hanno avvertito dicendomi che sarebbero venuti al Sant'Elia. E c'era anche quasi tutta la mia famiglia. Non è una cosa consueta per me: raramente c'è tanta gente che conosco allo stadio».
I FAMILIARI La presenza di amici e parenti gli ha provocato emozione. La vista delle maglie rossoblù dall'altra parte, invece, no. «Su questo punto, voglio fare chiarezza una volta per tutte: è stato scritto che sarei un tifoso del Cagliari o dell'Inter. La verità è soltanto questa: come tutti i sardi, non posso non essere tifoso del Cagliari. E ammetto che, da bambino, avevo qualche simpatia anche per l'Inter. Ma, diventato professionista, ho messo da parte queste simpatie. Ovviamente continuo ad augurarmi il bene del Cagliari. Penso che essere sardi significhi, automaticamente, avere a cuore le sorti della squadra rossoblù».
IL CAGLIARI Non al punto di augurarsi, tra qualche anno, di sistemarsi a difesa della porta della squadra isolana. «Non posso assolutamente sapere quello che mi riserva il futuro. In questo momento, so soltanto che ho un contratto di cinque anni con il Palermo.

E resta il fatto che sono molto grato a questa società: ha sempre creduto in me, mi ha sostenuto anche quando ho attraversato momenti difficili e mi ha fatto esordire in serie A. Poi, in futuro, vedremo quello che accadrà».
I MONDIALI Meglio, allora, concentrarsi sul futuro più immediato, i mondiali sudafricani: perché non sperare che nella comitiva azzurra ci siano, addirittura, due giocatori sardi? «Lo spero vivamente per Cossu. Per quanto mi riguarda, non mi faccio troppe illusioni. Credo che Lippi abbia già fatto le sue scelte. Tra l'altro, anche contro di noi, il portiere del Cagliari Marchetti ha dimostrato di essere uno tra i più forti in Italia. Alla fine, credo che sia giusto che ai Mondiali ci vadano altri giocatori. Magari, ci penserò alla prossima edizione».
Non gli resta che godersi, da buon professionista, il pareggio ottenuto in extremis contro i rossoblù. «Il Cagliari ha giocato per 70, 80 minuti da grande squadra. Ovviamente i giocatori volevano dimostrare di non essere diventati improvvisamente brocchi. E ci sono riusciti benissimo: abbiamo affrontato una squadra in forma». Che, però, si è dovuta accontentare di un pareggio. «Questo è il calcio: a volte, si subiscono le beffe, altre volte si fanno. In fondo, a Genova ci era capitato di perdere una partita per un rigore, per altro giusto, subìto dopo otto, nove minuti di recupero».