UN MIRTO CON... FELICE EVACUO: "Pisacane non è un azzardo: conosce l'ambiente cagliaritano come le sue tasche. Sul mercato interverrei nel reparto arretrato e, se possibile, metterei a segno un colpo dell'ultim'ora in attacco"

L’ex attaccante della Torres Felice Evacuo, interpellato da Tuttocagliari.net, dice la sua sul ruolo che il nuovo Cagliari potrebbe recitare nel prossimo campionato di serie A.
Felice, partiamo da Fabio Pisacane, il tecnico scelto da Giulini per succedere a Davide Nicola: secondo lei promuoverlo dalla Primavera alla prima squadra è stato un azzardo eccessivo?
“Non direi. Fabio conosce benissimo la piazza cagliaritana: per fare un parallelismo potremmo dire che ha ripercorso le orme di Raffaele Biancolino, passato dal settore giovanile dell’Avellino alla panchina della prima squadra biancoverde. Come Biancolino era stato da giocatore un simbolo di lungo corso della compagine irpina, così Pisacane ha vissuto per tanti anni l’ambiente isolano nelle vesti di calciatore.
Non vedo assolutamente la scelta di Giulini come un azzardo, perché il presidente ha sicuramente avuto modo e tempo di conoscere le doti tecnico-tattiche – oltre che quelle umane – di Pisacane.”
Alla luce dei difetti manifestati dal Cagliari nell'ultimo campionato – un attacco asfittico e una difesa-colabrodo che ha subito tantissimi gol soprattutto in alcuni momenti della stagione – dove e come deve essere migliorato l’undici rossoblù per vivere un’annata quantomeno tranquilla?
“Io credo che da qui alla fine del mercato il Cagliari cercherà di migliorarsi ancora, prendendo innanzitutto qualche difensore esperto per rinforzare il pacchetto arretrato. Poi se dovesse verificarsi la possibilità di piazzare un colpo dell’ultim’ora in attacco, beh sono certo che i dirigenti isolani non se la farebbero sfuggire. Sono proprio la retroguardia e la prima linea i reparti sui quali a mio avviso è necessario intervenire.”
L’anno scorso è arrivata la salvezza, ma raramente si è intravista un’organizzazione di gioco apprezzabile ed efficace. Lei che Cagliari si aspetta per la stagione ormai ai nastri di partenza?
“Le gerarchie della serie A sono chiaramente delineate: il Cagliari farà parte delle seconde dieci squadre, quelle che lotteranno per salvarsi fino all’ultima giornata. Magari l’obiettivo potrà essere quello di soffrire un po’ meno rispetto alla stagione vissuta con Nicola. Tengo però a sottolineare che il mister piemontese alla fine ha portato a casa la salvezza; poi ci sta che qualcuno pretenda qualcosa in più sul piano del gioco, ma credo che questi siano aspetti che lasciano il tempo che trovano. Nel calcio contano sempre i risultati. E sono convinto che il Cagliari abbia tutte le qualità necessarie per mantenere la categoria anche quest’anno.”