UN MIRTO CON... GIUSEPPE BELLINI: "L'attacco del Cagliari potrebbe anche restare così com'è. Io mi concentrerei prioritariamente sulla difesa: gli unici difensori di ruolo che abbiamo sono Mina e Luperto. Urge intervenire sul mercato"

Giuseppe Bellini, doppio ex di Cagliari e Fiorentina, ai microfoni di Tuttocagliari.net prova a entrare nel clima-partita della sfida che domani vedrà contrapposti proprio isolani e toscani.
Giuseppe, come “legge” il match tra Cagliari e Fiorentina? I rossoblù giocheranno in casa, ma la qualità tecnica dei viola è molto elevata.
“Io mi auguro semplicemente che i gigliati accusino un po’ di stanchezza, avendo giocato in Conference League giovedì sera. In questa fase della stagione, del resto, la condizione fisica non è al top per nessuno. Onestamente Cagliari e Fiorentina partono con ambizioni ben diverse: gli uomini di Pioli puntano con decisione all’Europa che conta, mentre noi – come al solito – dobbiamo cercare affannosamente di salvarci. Comunque alla prima di campionato potrebbe scapparci la sorpresa.”
La Fiorentina è dotata di grande cifra tecnica a centrocampo e in attacco. In difesa però ogni tanto i toscani concedono qualcosa…
“Questo è vero, ma il problema è che per domenica in attacco siamo con gli uomini contati. Piccoli è stato ceduto proprio alla Fiorentina, Sebastiano Esposito è appena arrivato, Luvumbo non è mai stato un goleador, Pavoletti e Gaetano sono infortunati e Borrelli, giunto dal Brescia, è ancora tutto da scoprire. Insomma, i ragazzi di Pioli saranno anche vulnerabili in difesa, ma poi tu devi avere in squadra qualcuno che sappia far gol.”
Colgo la palla al balzo per chiederle un parere sulla cessione di Roberto Piccoli, l’argomento più caldo in queste ore tra i tifosi rossoblù: lei approva l’operazione di mercato compiuta dalla società? E adesso il Cagliari ha bisogno di un nuovo centravanti?
“Il fatto è che quando ti offrono cifre di questo tipo fai molta fatica a dire di no. Devi pensare a te stesso e alla prosperità delle casse societarie. Va comunque detto che noi, anche senza Piccoli, abbiamo parecchi attaccanti in rosa: ci sono Esposito, Luvumbo, Borrelli, Felici, Pavoletti e questo Kiliçsoy di cui si dice un gran bene. Speriamo che confermi di essere un talento cristallino. A livello numerico siamo messi bene: è la qualità dei giocatori che è ancora tutta da verificare.”
Quindi si può anche evitare di cercare un sostituto di Piccoli?
“Mah, io penso che in attacco potremmo anche restare così come siamo. Piuttosto i soldi di Piccoli li reinvestirei per rinforzare la difesa, che mi sembra il reparto più carente. Abbiamo solo Luperto e Mina come difensori di ruolo, poi c’è Zappa che è un difensore adattato e Obert che gioca sulla fascia. Ultimamente abbiamo riciclato Deiola nella posizione di braccetto in una difesa a tre, esponendolo al rischio di fare brutte figure: quello non è assolutamente il suo ruolo e schierarlo lì è il modo migliore per metterlo in difficoltà. Quindi, fossi in Angelozzi, mi concentrerei prioritariamente sulla retroguardia. Del resto oggi come oggi di attaccanti in grado di segnare una quindicina di gol in serie A sul mercato praticamente non ce ne sono. Spendere tanto per spendere non avrebbe senso.”