Apolloni: "A Cagliari prestazione di buon livello, ma al Parma è mancata cattiveria sotto porta. Giusto considerare marginali episodi arbitrali"

L'ex pilastro difensivo del Parma, Gigi Apolloni, è tornato sulla sconfitta dei crociati a Cagliarinella consueta rubrica del lunedì su ParmaLive.com. Le sue parole: "Nonostante la sconfitta subita contro il Cagliari nella terza giornata di Serie A, il Parma può e deve ripartire dagli aspetti positivi emersi durante la gara. La squadra di Cuesta ha infatti offerto una prestazione di buon livello, mostrando personalità e gestione del campo in diversi momenti dell’incontro. I crociati non si sono limitati a difendere, ma hanno provato a fare la partita, mantenendo il possesso e cercando di imporre il proprio gioco, anche se alla fine il risultato non ha premiato gli sforzi prodotti.
Quello che è mancato, però, è stato qualcosa di decisivo: la cattiveria sotto porta. Le occasioni create sono state numerose, ma la concretezza è venuta meno proprio nei momenti chiave. Una maggiore determinazione in zona gol avrebbe potuto cambiare il volto della partita. È su questo aspetto che Cuesta dovrà lavorare, insieme a un miglioramento della condizione fisica. Sul finale di gara, infatti, la squadra ha dato segnali di calo, fisiologici per certi versi ma comunque da monitorare con attenzione per le prossime uscite.
Quanto agli episodi contestati e alle polemiche nate da alcune situazioni arbitrali, è giusto considerarli marginali. Possono generare discussioni, ma non devono diventare alibi. Il rischio è quello di spostare l’attenzione dal percorso di crescita che questa squadra sta affrontando, e che deve proseguire con lucidità e coesione. Lavorare come gruppo, ma anche crescere individualmente: questa dev’essere la strada. La prestazione offerta contro il Cagliari resta dunque un punto da cui ripartire. Il Parma ha dimostrato di poter stare in campo con personalità, e questo è un elemento da sottolineare. Serve solo più convinzione negli ultimi sedici metri, e i risultati arriveranno. La strada è quella giusta, ma va percorsa con fame e continuità".