Carlo Nesti: "Vorrei tre riforme regolamentari, ecco quali"
Nella sua rubrica per TMW, Carlo Nesti ha lanciato alcune idee per eventuali riforme regolamentari del calcio che lui approverebbe. Si parte dai motivi scatenanti i calci di rigore, passando per il fuorigioco e chiudendo sul Var a chiamata. Queste le sue parole:
In occasione dei calci di rigore, ha costituito un grave passo indietro eliminare il principio della involontarietà. Ora ci si comporta come se tutto fosse volontario, anche quando le mani di un giocatore, che coprono il volto, vengono colpite dalla palla, per evitare, su un tiro potentissimo, un attentato alla incolumità dell'atleta stesso. Ma proprio l'incolumità non dovrebbe essere, casomai, garantita dall’arbitro, che ferma il gioco, per qualsiasi trauma della testa?
In occasione dei fuorigioco, è disumano che sia un alluce, o un capello, a determinare l’infrazione, mentre, invece, basterebbe ristabilire il concetto di «luce», fra attaccante e difendente. A questo proposito, mi sto ancora domandando quali compiti abbiano, nel calcio di oggi, i guardalinee. D'accordo che sono collegati, via audio, con l'arbitro, e possono aiutarlo, ma il loro compito principale, con l'alzata della bandierina, non era proprio quello di segnalare gli off-side?
Inoltre, non sarei contrario al Var "a chiamata", se non altro per porre fine, dopo la partita, alle domande di allenatori, e altri: «Ma perché l’arbitro non è andato a rivedere l’azione?». Ovviamente, dovrebbe essere una possibilità limitata, ad esempio, a 2 "chiamate" per squadra, nell'arco dei 90 minuti. Tutti sappiamo, comunque, che la vera novità sarebbe costituita dall'uniformità delle decisioni degli arbitri, oggi, clamorosamente, assente.