Filippini: "Cellino a Cagliari aveva fatto bene, inizialmente a Brescia eravamo fiduciosi"

L'ex Brescia Antonio Filippini ha parlato ai microfoni di Mondo Primavera e si è soffermato sulla questione del fallimento delle rondinelle. Queste le sue parole:
Il responsabile è dunque Cellino, ma oltre a quello che è emerso nelle ultime settimane e nelle scorse ore, c’è altro che non sappiamo o che potrebbe venir fuori? “Assolutamente sì. È lui il presidente, e quindi è lui il principale colpevole. Si è preso qualche gloria, ma ora deve assumersi tutte le critiche: è l’unico responsabile di questa situazione. Le cose che si leggono sono davvero incredibili. Probabilmente dobbiamo aspettarci altro. È una situazione complicata, ma spero che si arrivi presto a una nuova proprietà per far ripartire il Brescia, anche perché siamo già a metà giugno. Il calcio ha bisogno di programmazione: i campionati non aspettano”.
Sotto la presidenza Corioni, Brescia ha vissuto delle annate indimenticabili, quando è arrivato Cellino, qualcuno nutriva qualche dubbio nei suoi confronti, magari per eventuali problematiche che sarebbero potute nascere in seguito alla sua nomina? “Sinceramente, quando è arrivato, noi tifosi del Brescia, ma anche gli addetti ai lavori, eravamo molto fiduciosi. Venivamo da anni difficili, e la società sembrava finalmente pronta a ripartire. Cellino, a Cagliari, nei primi anni della sua gestione, aveva fatto bene, ad eccezione dei problemi legati al tema stadio, si era dimostrato coinvolto e determinato. A Leeds aveva avuto dei problemi, è vero, ma ci sono anche tante situazioni burocratiche che in Italia non possiamo conoscere o prevedere. Nonostante tutto, a Cagliari aveva fatto bene, si era costruito un certo nome. Per questo eravamo davvero speranzosi. Come ho detto prima, sembrava che avessimo affidato le chiavi del club a qualcuno che avrebbe potuto fare la differenza. Purtroppo, non è andata come sognavamo“.