Sportitalia - Pagellone Serie A, Criscitiello promuove il Cagliari: "Stagione straordinaria per Davide Nicola e per tutto il club"

Sportitalia - Pagellone Serie A, Criscitiello promuove il Cagliari: "Stagione straordinaria per Davide Nicola e per tutto il club"TUTTOmercatoWEB.com
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lunedì 26 maggio 2025, 09:00Altre notizie
di Redazione TuttoCagliari

Nel suo editoriale per Sportitalia.com, Michele Criscitiello stila il pagellone delle 20 squadre di Serie A all'indomani della chiusura del campionato. Ecco le sue valutazioni:

"Campionato finito. Pochi promossi, tanti bocciati. Ecco il Pagellone delle 20 di serie A.


Atalanta Voto 7,5

Ogni anno stessa storia. Gasp si lamenta del mercato, Percassi le indovina tutte e l’allenatore valorizza il prodotto che ha. Europa e Coppa Italia male, si doveva fare meglio. Supercoppa snobbata da Gasperini, campionato ad alto livello. E non ci dimentichiamo che la stagione era iniziata con l’infortunio di Scamacca sotto l’ombrellone. Seconda squadra unica decente delle tre, grazie al lavoro della società. Questo gruppo ha bisogno però di cambiamenti. Via 3-4 calciatori per fare cassa e dentro valori nuovi.

Bologna Voto 7

Decide di buttare via un campionato nel momento più bello e rinuncia ad una stagione in Champions League. Prende una decisione e la indovina perché se l’obiettivo era la Coppa Italia il traguardo è stato raggiunto. Il segreto non era Thiago Motta ma Sartori e Saputo. Abbiamo avuto la conferma. Italiano fa un grande lavoro ma conquista i risultati grazie al lavoro con il passare dei mesi. Ha scritto un pezzo di storia e si conferma un grande mister. La grande notte di Roma resterà nei cuori dei bolognesi.

Cagliari Voto 6,5

Stagione straordinaria per Davide Nicola e per tutto il club che non deve rincorrere, non deve cambiare allenatore e conquista la salvezza senza mai rischiare durante l’anno. Promossi tutti a pieni voti.

Como Voto 6,5

E’ vero che i soldi li hanno spesi (alcuni male) ma il finale è in crescendo e durante l’annata non hanno mai rischiato di finire nelle sabbie mobili. Progetto bello e solido. Fabregas, a tratti, fa vedere un bel calcio ma ancora non è pronto per il grande salto. Indovinati molti giovani di assoluto valore. Deve continuare su questa strada dello scouting vincente. I flop, come sempre, sono i nomi che non servono a nulla. Non a caso da Reina a Belotti sono tutti dei grandi fallimenti.

Empoli Voto 4

Retrocede nel peggiore dei modi. Ha smesso di giocare negli ultimi 6 mesi come accade di frequente alle squadre di D’Aversa. Grande girone di andata e buio totale al ritorno. Gravi colpe societarie per un Presidente esperto come Corsi che annusa il pericolo ma non interviene. Stagione disastrosa sotto tutti i punti di vista.

Fiorentina Voto 6,5

Parte fortissima poi si ferma e cala drasticamente nel finale. Palladino fa un ottimo lavoro ma si ritrova con un pugno di sabbia in mano. I dirigenti vorrebbero cambiare, nonostante Commisso abbia voluto il rinnovo del contratto. Come allenatore parliamo di un mister forte che, però, doveva chiudere meglio l’annata. Merita una seconda chance e merita di lavorare tranquillo. Posizione inutile ai fini della classifica. Nessun passo in avanti. Almeno conserva l’Europa che non conta grazie alla vittoria di Udine.

Genoa Voto 6,5

Il cambio in panchina è sembrato frettoloso e immotivato ma la società, alla lunga, ha avuto ragione. Mai a rischio e stagione molto positiva sotto tutti i punti di vista. Una volta il Genoa era abituato a fare tante insalate russe, questa volta dimostra grande serietà e professionalità. Il pareggio di Napoli è la prova che l’aria è davvero cambiata sotto la lanterna. Ottimo lavoro di Vieira. Unico neo della stagione l’inutile ingaggio di Balotelli che non ha dato nulla alla squadra anche perché mai messo nelle condizioni di farlo. Ma forse neanche c’erano.

Hellas Verona Voto 6

Ad un certo punto ha rischiato e tremato ma poi ha finito bene anche se per la salvezza ha dovuto aspettare l’ultima giornata. Si poteva fare qualcosa di più per le aspettative iniziali ma la salvezza resta sempre un grande traguardo. Festa meritata ad Empoli.

Inter Voto 7

Il voto va al campionato e non alla stagione che ovviamente in caso di trionfo si trasforma in 10 + e in caso di sconfitta si trasforma in un 8. Sta di fatto che il campionato è stato buttato, lo scudetto sul petto il prossimo anno non ci sarà più e sopra la scritta Betsson.Sport non vedremo alcun tricolore. Tra Supercoppa, Coppa Italia e Campionato l’Inter ha buttato tutto dalla finestra per inseguire quel sogno che solo sabato notte sapremo se si avvererà. Finale di stagione deludente. Perde il campionato a Bologna e con la Roma, il Napoli ti grazia e tu lo ributti in casa con la Lazio. Una grande squadra deve vincere e non giocare per vincere. Ciclo Inzaghi, quasi certamente, concluso.

Juventus Voto 5,5

Una delle più grandi delusioni della stagione. Raggiunge il minimo sindacale con la qualificazione in Champions ma per il resto è tutto da buttare. Premere tasto reset per l’ennesima volta in pochi anni. Giuntoli non convince nel mercato estivo e neanche in quello invernale. Sbaglia la scelta del mister e quando lo scarica è costretto a prendere il primo che passa, Tudor. Tifosi e proprietà vogliono il cambio. Obiettivo Conte che con un suo eventuale arrivo non vorrà Giuntoli come Direttore Sportivo ma la promozione di Chiellini che farebbe il Manna di turno. Comprami questo e lui te lo prende. Juve brutta e impacciata. Stagione estremamente negativa. Addirittura rischia a Venezia ma se la cava.

Lazio Voto 5,5

Per i primi mesi sembrava una mossa indovinata quella di Baroni, allenatore da serie B bravo a vincere i campionati per andare in A o per lottare per le salvezze. La Lazio sembrava troppo per lui. Poi, però, è partito talmente bene che ci aveva fatto ricredere tutti. Alla fine, però, contano i risultati e le posizioni. La società di Lotito resta fuori anche dall’Europa che non conta. Finale pessimo. Peggio di così non poteva andare. A Roma sembrava quella giallorossa la squadra disgraziata, invece, a maggio è stata la Lazio la vera delusione finale.

Lecce Voto 7

Ennesimo miracolo del duo Sticchi-Corvino. Piazza piccola che ottiene la salvezza e a metà stagione fa una plusvalenza che tutti sognano in Italia. Cedere Dorgu allo United in Premier. In sintesi: fa soldi e si salva. Con le idee e un budget da piccola realtà di Provincia. Lo merita il Presidente e lo merita la piazza. Grande successo a Roma, quando sembrava il Lecce la squadra spacciata con il calendario peggiore. Una dedica a Graziano che avrà esultato tra gli angeli. La salvezza, però, non cancella gli errori di questa stagione. Prima Gotti e poi Giampaolo. Per favore, adesso, indovinate l’allenatore.

Milan Voto 4

Disastro totale. La cosa più grave è che dopo questo mega fallimento ancora non hanno capito la strada da prendere. Il problema è che c’è troppa gente non di calcio in questo club. Ibra sta bruciando tutti i crediti che aveva conquistato con gli anni di grande carriera in campo. Furlani è un genietto dei numeri ma sta confermando che il calcio non è il suo settore. Moncada è completamente inadatto per una società come il Milan. Allenatori presi a caso, calciatori sbagliati in estate e in inverno. Soldi bruciati e passione distrutta. 13 milioni per retrocedere dalla C alla D. Se si mettevano di impegno era difficile raggiungere tutti questi obiettivi sciagurati.

Monza Voto 4

La classica annata dove ti va tutto storto ma la colpa è di tutti. In primis della proprietà che se ne frega del calcio e non riesce a vendere. Il condor sbaglia da subito la scelta del Mister. Allenatore ancora troppo calciatore nella testa e negli atteggiamenti per fare il Mister in serie A. Grande lavoratore, arriva all’alba e se ne va di sera. Non basta. Troppi calciatori in prestito e a fine contratto che alla lunga hanno mollato la presa. Possiamo parlare fino al prossimo anno ma bisogna essere consapevoli che Monza non è una piazza da serie A. Tritata dalla vicinanza e dalla storia di Milan, Inter, Atalanta e adesso anche la potenza di fuoco del Como. Galliani senza Silvio è come un cielo senza sole.

Napoli Voto 10

Quanto incide un allenatore in serie A? La risposta arriva da Napoli. Una sola persona cambia tutto in 2 mesi. Squadra, mercato, mentalità e obiettivo. Dal fallimento di maggio 2024 al trionfo di maggio 2025. Tutto grazie ad Antonio Conte. Sceglie i giocatori giusti, trattiene quelli scontenti, mette da parte il Presidente e valorizza anche i magazzinieri facendo tornare il grande entusiasmo in città. Alla fine l’entusiasmo si trasforma in trionfo. Certamente, per vincere, serve quel piccolo contributo della fortuna e Antonio ce l’ha. L’Inter spreca, lui anche quando si incarta sul finale resta primo grazie all’ottima annata e alla costanza di rendimento. Ora i saluti? Vedremo. Intanto la festa è meritata. Solo il tempo ci dirà se è lo scudetto di Conte o del Napoli.

Parma Voto 6,5

Stagione positiva perché se al primo anno ti salvi l’annata è sempre buona. Emergono i valori della società e anche della squadra. Dispiace per Pecchia perché aveva fatto un grande lavoro anche se si è impantanato per alcuni mesi. Chivu raggiunge l’obiettivo e al secondo anno non si potrà fare altro che migliorare.

Roma Voto 7

Stagione assurda. Dal fallimento totale alla quasi Champions. Come a Napoli anche a Roma tutto è dipeso da una sola persona. Claudio Ranieri è la straordinaria normalità. Arriva e sistema tutto in tempo zero. Trova casini e macerie. Juric inguardabile. De Rossi alza bandiera bianca. La società sbaglia tutto, poi però va sul sicuro e ottiene grandi soddisfazioni. Basta montagne russe a Roma. Adesso bisogna inchiodare Ranieri a Trigoria e trovare un allenatore che faccia tornare il club ai vertici del campionato italiano per sognare notti come quelle di Piazza del Plebiscito anche al Circo Massimo. Stop scommesse e basta stranieri.

Torino Voto 6

Solita stagione inutile. Nulla da aggiungere.


Udinese Voto 6,5

Se davvero è finita l’era Pozzo viene da piangere perché il Paron ha fatto un’impresa in una piccola città che ha scritto la storia del calcio italiano. Quello che ha fatto quest’uomo forse non è chiaro a molti. Lo scorso anno ha rischiato fino all’ultimo la retrocessione e forse non voleva lasciare con quel ricordo. Se lascia cosi va bene e sarebbe anche giusto. Purtroppo un grande imprenditore deve fare i conti anche con la carta di identità (84 anni ieri) ma quello che ha fatto lui ad Udine è da scrivere nel libro di storia. Un grande uomo prima che un grande Presidente. Giusto vendere se il figlio Gino vive a Londra e da grande imprenditore ha capito da tempo che il business è in Inghilterra e non in Italia. Chiamatelo scemo. Pozzo padre, invece, ha solo una colpa: ama Udine più di qualsiasi cosa al Mondo. Una cosa è certa: Udine non avrà mai mai mai più un Presidente come Pozzo. Neanche tra 250 anni.

Venezia Voto 4,5

Se prendi Di Francesco e devi salvarti non hai capito nulla. Se sono la Lazio, la Fiorentina o il Bologna Di Francesco lo prendo anche ma chi si deve salvare non deve prendere un allenatore che ama giocare e non è capace a mettersi dietro per rubacchiare il punto. Ci sono allenatori e allenatori. Eusebio non è da lotta salvezza per questo ogni anno retrocede. Lui accetta e sbaglia. Chi lo prende non capisce di calcio. Infatti retrocede ma sempre all’ultima giornata e con grande dignità con squadre che con altri allenatori avrebbero fatto 12 punti. A Venezia, come un anno fa a Frosinone. Stesse scene, stesse lacrime.