A Udine senza alternative: conta solo vincere. Servirà un Cagliari attento, quadrato e aggressivo. In attacco l'interrogativo più grande

A Udine senza alternative: conta solo vincere. Servirà un Cagliari attento, quadrato e aggressivo. In attacco l'interrogativo più grandeTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 2 aprile 2022, 10:40Il punto
di Giuseppe Amisani
Giuseppe Amisani, corrispondente da Cagliari per il Corriere dello Sport-Stadio

Di Giuseppe Amisani

Dalla voglia di riscatto di Joao Pedro, al testa a testa Pereiro-Keita passando per l'obiettivo di lasciarsi alle spalle i tre ko di fila e le date dei recuperi delle gare di alcune inseguitrici. Gli ingredienti perché la sfida di Udine sia ricca di aspettative ci sono tutti, ma il Cagliari dovrà arrivarci con lo spirito di chi sa che, se non si tratta dell'ultima spiaggia, poco ci manca. Ma allo stesso tempo dovrà essere bravo Walter Mazzarri nell'attingere a tutta la sua esperienza per evitare di caricare ulteriormente una partita già di per se tesa. La voglia di gettarsi alle spalle le tre sconfitte consecutive è tanta ma questa potrebbe non bastare se le cose, in campo, non girassero per il verso giusto. Sarà necessario, infatti, che la compagine isolana sia più compatta rispetto alle ultime uscite e che, un po' come è accaduto contro il Milan, riesca a ribattere colpo su colpo per cercare di mettere le mani sui tre punti in palio.

Troppo importante fare bottino pieno e il fatto che si giochi in trasferta non è certo motivo di grande preoccupazione per il clan isolano visto che le vittorie che hanno permesso a Joao Pedro e compagni di agguantare il quart'ultimo posto, sono arrivate (tutte o quasi) lontano dalla Unipol Domus. Sampdoria, Atalanta e Torino sono stati i sigilli che hanno dato slancio e linfa ad un Cagliari che, al termine del girone di andata, sembrava avere un piede tra i cadetti. E invece è stato sufficiente cambiare passo all'inizio del nuovo anno, per ritrovare fiducia ma soprattutto quel conforto matematico che dalla terza giornata in poi era mancato. Fisiologico che, dopo una cavalcata durata un mese e mezzo, la squadra avesse bisogno di tirare un po' il fiato, ma i passaggi a vuoto, soprattutto quello contro lo Spezia, dovranno essere al bando da qui alla fine della stagione.

Servirà un Cagliari attento, quadrato, ma soprattutto con la mentalità aggressiva che Mazzarri era riuscito a dargli e che invece non è stata espressa negli ultimi tre turni del torneo. La pausa, quasi chiamata dal tecnico livornese, è arrivata al momento giusto ed è servita (la prova si avrà domenica pomeriggio) a rimettere in ordine testa e gambe. Peccato solo che con i tanti nazionali assenti, Mazzarri non sia riuscito ad avere il gruppo al gran completo, ma le due settimane gli sono comunque servite per rimettere ordine, soprattutto ai pensieri dei suoi. Ora è tempo delle scelte e con la squadra al completo dopo i vari rientri in Sardegna, il tecnico avrà a disposizione gli allenamenti di venerdì e sabato per capire come delineare il suo Cagliari anti-Udinese. Scontata la difesa, con Goldaniga, Lovato e Altare, qualche dubbio in più ci sarà in mezzo al campo.

Il Covid ha messo fuori causa prima Marin e poi Pavoletti, con entrambi che stanno sperando di negativizzarsi in tempo per riuscire a strappare un posto almeno in panchina. E questo condizionerà Mazzarri nelle sue scelte. In linea di massima, la mediana potrà contare su Bellanova, Deiola, Grassi, Baselli e Dalbert, con il possibile inserimento di Lykogiannis in caso il giocatore brasiliano venisse impegnato come mezz'ala. In avanti permane l'interrogativo più grande visto che, accanto a Joao Pedro, di rientro dalla parentesi amarissima con la nazionale italiana, l'allenatore rossoblù dovrà scegliere chi, tra Pereiro e Keita, gli giocherà accanto. L'uruguaiano è favorito non certo per le ultime prestazioni in campo ma perché il suo collega senegalese è stato assente per gli impegni con la nazionale. La sfida, però, è troppo importante per fare passi falsi e per questo motivo, Mazzarri, aspetterà fino all'ultimo per capire il reale stato di forma di ciascuno, prima di sciogliere le riserve per scegliere un Cagliari che sappia regalargli un successo che avrebbe il gusto inconfondibile della permanenza in A.