Cagliari, ora devi osare. Il successo sul Como ma soprattutto l'arrivo di Claudio Ranieri devono portare ad un cambio di atteggiamento

Cagliari, ora devi osare. Il successo sul Como ma soprattutto l'arrivo di Claudio Ranieri devono portare ad un cambio di atteggiamentoTUTTOmercatoWEB.com
venerdì 20 gennaio 2023, 08:10Il punto
di Giuseppe Amisani
Giuseppe Amisani, corrispondente da Cagliari per il Corriere dello Sport-Stadio

di Giuseppe Amisani
 

Il rammarico, grande, è quello di aver gettato al vento un intero girone. Si, perché magari se il Cagliari si fosse svegliato prima, in questo momento occuperebbe posizioni di maggior pregio in una classifica che resta sempre molto corta. Ovviamente non si possono costruire le stagioni sui “se” e sui “ma”. Resta, però, l'amarezza per una sorta di incompiuta che, però, adesso può diventare un qualcosa di molto più interessante. Le colpe non vanno certo addossate al solo Fabio Liverani che, probabilmente, per un'idea societaria di un campionato di assestamento, si è dedicato più agli esperimenti e alla creazione di un gruppo solido piuttosto che alla ricerca disperata di una promozione immediata. Il tecnico romano ha sicuramente le sue colpe nel non aver osato un pizzico di più (le volte in cui Pavoletti e Lapadula sono scesi in campo insieme nella precedente gestione si contano sulle dita di una sola mano) ma i motivi sono tanti e difficilmente individuabili. Ecco perché, pur facendone tesoro per il futuro, è meglio lasciarseli alle spalle per puntare ad un qualcosa che avrebbe del clamoroso se solo si pensa a dove era il Cagliari qualche settimana fa. La zona play-out è stata vicinissima nel momento peggiore e ora, per fortuna, sembra un ricordo non tanto lontano.

Avere, però, in rosa giocatori come Nandez, Rog, Pavoletti, Lapadula e Mancosu, solo per citarne alcuni, merita posizioni ben più interessanti in classifica. Anche se, come è giusto che sia, non è certo un buon curriculum di un giocatore o il suo nome sulla maglia, a fare la differenza sul rettangolo di gioco. Ci vuole applicazione, mentalità giusta e gran voglia di combattere. Ma soprattutto, come Claudio Ranieri ha ribadito in più di una occasione, bisogna calarsi alla svelta nella nuova realtà. L'aneddoto raccontato dall'allenatore del Testaccio, quando a inizio carriera riuscì a battere il Cagliari alla guida del Campania Puteolana perché ai rossoblù mancava la voglia di combattere, è emblematico di come il tecnico abbia già capito tutto. E ha subito cercato di trasmetterlo alla sua squadra, in modo da ottenere delle risposte immediate. Ci sarà, certo, parecchio da lavorare perché in due settimane non si possono fare magie, ma qualcosa di interessante si è già visto. Niente più costruzione del basso ma solo palle in verticale, una nuova difesa a tre, uno Zappa mandato a fare scorribande sulla fascia senza grandi compiti difensivi ma soprattutto fiducia incondizionata a due attaccanti che “tutta la serie B ci invidia”. L'arma in più, però, è quella della riscoperta mentalità vincente, di quella voglia di arrivare primi sul pallone che fa la differenza nei contrasti. Di quella autostima che prima era finita sotto i tacchetti e che invece ora è di nuovo un'arma a vantaggio dei rossoblù. 

Con il grande rammarico che Ranieri dovrà già fare i conti con le assenze. Pavoletti, uno dei suoi senatori, dovrà dare forfait per la trasferta in casa del Cittadella per una distorsione alla caviglia destra. Ci si augura leggera perché a lui, il tecnico, ha affidato le chiavi dell'attacco. E i tifosi gli hanno messo sulle possenti spalle la responsabilità di guidare l'assalto alla promozione. Una corsa in salita e piena di ostacoli che con l'arrivo di Ranieri e con la ritrovata serenità, sembra essere di nuovo percorribile. A patto che i rossoblù siano i primi a crederci.