CAGLIARI, PRENDI IL TEMPO 

CAGLIARI, PRENDI IL TEMPO 
martedì 26 settembre 2023, 00:45Il punto
di Vittorio Sanna
Vittorio Sanna, giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari

di Vittorio Sanna

Un impatto nella cruda realtà della Serie A, per capire subito che il salto è repentino. Tutto quel che è il patrimonio di partenza, è solo una base, per salire in altezza è necessario cambiare ritmo.  L’Atalanta lo ha dettato, per comprendere a fondo la velocità e gli automatismi, ciò che serve per compensare al patrimonio tecnico, giocando da squadra. Una lezione pagata con la sconfitta ma se la si prende dal lato costruttivo, comunque una lezione. Giocate di prima sviluppate a memoria, palla che gira, avversari che la scaricano molto prima del raddoppio. Sovrapposizioni e giocate in  movimento, creazione di spazio da aggredire prima che parta il pallone. Non c’è tempo per guardarsi allo specchio, l’efficacia dell’idea è proporzionata alla velocità di esecuzione. 

Di fronte a tanta Atalanta ci vuole il coraggio di tener testa, la voglia di non soccombere, la tenacia nel non mollare mai neanche un centimetro. Ci vuole tante energia fisica e mentale, la voglia costante di rialzarsi, di andare oltre quel che si è finora fatto. Ci vuole uno spirito da riversare negli allenamenti per curare l’evoluzione personale e quello di insieme. Bisogna essere di serie A, dimostrare di poterlo diventare.

Sconfitte che sono occasioni, se non diventano fatalismo, se non si pensa che non è possibile fare di più. Soprattutto se si pensa alle scuse e ai pretesti, alle assenze e alle piccole fortune degli episodi. Non c’è da lasciare spazio al fato. Bisogna occuparlo essendo convinti di poterci riuscire. Già dal primo allenamento successivo, dalla prima abitudine, dal primo pensiero, dalla prossima partita.

La prossima partita, lì dietro l’angolo, il Milan.  Tanto per capire che nessuno ti aspetta, che diventare un calciatore e una squadra di serie A è un’incombenza che passa attraverso la totale dedizione, il coraggio di sognare, il dettaglio da curare. Dal movimento difensivo e la sua sincronia, alla velocità di pensiero e di giocata. Dall’attimo che basta per anticipare una conclusione. Dalla forza d’animo che pesca energie inedite. 

È la Serie A. Non basta entrarci, devi viverci. Devi restarci. È il treno che è passato a cui ci si è agganciati ma che ora impone di dimostrare che è il vagone giusto. Cogliere l’attimo e capire il ritmo. Stare alla danza per non cadere indietro. La si conquista fatica dopo fatica. Cercando di crescere e ridurre le pause. I momenti anche della gara con l’Atalanta hanno dimostrato che si può fare. Serve crescere di intensità, prima con la mente e il desiderio e poi con il cuore e la voglia di superarsi. Con l’autostima e la motivazione. Immersione totale in una nuova dimensione, nel girone dei privilegiati, dove il circo è solo per i più forti e determinati. Dove molte volte è più facile scendere di quanto è difficile salire.