Cagliari, riemergono i vecchi difetti e il futuro preoccupa. Da Joao a Pavoletti, fino a Keita: attaccanti in crisi e squadra con il mal di gol

Cagliari, riemergono i vecchi difetti e il futuro preoccupa. Da Joao a Pavoletti, fino a Keita: attaccanti in crisi e squadra con il mal di gol
giovedì 24 marzo 2022, 10:10Il punto
di Sergio Demuru
Sergio Demuru - Corrispondente da Cagliari di Tuttosport dal 2007, al seguito del Cagliari Calcio dal 1997 avendo collaborato con altre testate quali Il Giornale di Sardegna e Sardegna 24.

Tre partite senza segnare. Un indizio sinistro per il Cagliari. Passi per due difese come quelle di Lazio e Milan attrezzate la loro parte, ma l’attacco rossoblù ha “toppato” anche a Spezia. Joao Pedro si è inaridito e non riesce più a sbloccarsi nonostante l’abnegazione. Cerca di rendersi utile in altri modi, senza però espletare quello che è il suo pezzo forte, vale a dire il gol che spesso ha sbloccato situazioni incresciose e fatto incamerare i tre punti alla sua squadra. Ora c’è stata anche la chiamata in Nazionale da parte del Commissario Tecnico, Roberto Mancini, dopo un testa a testa con Mario Balotelli. Un premio più che altro. Alla fine la scelta è ricaduta su Joao, il quale offre maggiori garanzie tattiche, anche se difficilmente l’allenatore degli azzurri opterà per farlo entrare in campo nel confronto di semifinale con la Macedonia giovedì a Palermo, che poi porta alla sfida finale con la vincente fra Turchia e Portogallo per accedere ai Mondiali del novembre prossimo in Qatar.

Al netto della personale situazione che coinvolge Joao Pedro, anche il resto degli attaccanti ha perduto il senso del gol. A cominciare da Pavoletti, il quale è forse quello che si danna l’anima più di tutti, non tirandosi mai indietro sui contrasti aerei e facendo a sportellate con l’avversario di turno per prendere posizione. Ha però delle chiare lacune giocando palla a terra ed andrebbe servito con maggior frequenza dalle linee laterali con cross che al momento la squadra non riesce a fornirgli con la costanza che richiederebbe. Pavoletti è una sorta di centroboa, capace di “spizzare” i palloni di testa per gli inserimenti dei compagni, centrocampisti compresi. La mancanza del gol in queste ultime giornate sta diventando un incubo e Pavoletti è forse colui il quale subisce maggiormente la pressione dal punto di vista psicologico.

L’altro attaccante, Keita Baldé, non ha mai risposto per quelle che erano state le premesse ad inizio stagione. Il senegalese era sul punto di cambiare aria a gennaio, ma probabilmente non vi sono mai stati reali interessi da parte di altre società, Lazio in primis. Il quadro globale che se ne deduce, a bocce ferme per gli incontri della Nazionale, è desolante.

Nonostante Mazzarri si batta per far apparire la situazione più rosea l’opinione che resta impressa è quella di una squadra tornata ad avere difetti di approccio alla contesa e che pare navigare a vista. Il primo tempo contro il Milan ha fornito qualche bagliore, me nel complesso il futuro preoccupa non poco. Approfittando della sosta il mister potrà lavorare sul materiale umano rimasto al netto di coloro che sono stati chiamati nelle rispettive selezioni nazionali. Provando a modificare talune sfaccettature tattiche figlie di evidenti mancanze, emerse ultimamente in tutta la loro gravità.