Cagliari: sei partite, sei finali per evitare il baratro. Appuntamento con il successo non più rinviabile

Cagliari: sei partite, sei finali per evitare il baratro. Appuntamento con il successo non più rinviabileTUTTOmercatoWEB.com
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giovedì 14 aprile 2022, 22:09Il punto
di Giuseppe Amisani
Giuseppe Amisani, corrispondente da Cagliari per il Corriere dello Sport-Stadio

di Giuseppe Amisani

Non vince dal 27 febbraio scorso quando riuscì a sbancare il rettangolo di gioco del Torino. È incappato in cinque sconfitte consecutive ma ora non ci sono alternative: se il Cagliari si vuole salvare, deve ricominciare a conquistare i tre punti. Impensabile continuare a sperare che il destino dei rossoblù lo decidano, con un andamento uguale o peggiore degli isolani, le altre pretendenti per la corsa salvezza. Occorre iniziare ad essere gli artefici del proprio destino, lasciando da parte un fisiologico passaggio a vuoto, soprattutto mentale, dopo una partenza da urlo nel 2022, e provando a spingere decisi sull'acceleratore. All'orizzonte ci sono altre sei partite, le ultime di questa travagliata stagione, e al Cagliari non resta che cercare di capitalizzare al massimo per evitare brutte sorprese.

L'andamento generale delle pericolanti, che ha permesso al club isolano, nonostante i cinque ko di fila, di mantenere la quart'ultima posizione, ha avuto l'effetto di far abbassare la quota salvezza. Ma all'appello mancano, comunque, almeno sette punti, meglio se otto, che gli isolani dovranno andare a conquistare non solo tra le mura amiche, ma soprattutto facendo delle grandi prestazioni negli scontri diretti che si giocheranno tutti in trasferta. Alla Unipol Domus, infatti, dopo il Sassuolo, saranno di scena Verona e Inter, in un trittico che non è certo molto alla portata dei rossoblù, Di livello più basso, ma non per questo più semplici, le sfide oltre Tirreno contro Salernitana, Genoa e Venezia che decideranno la situazione in coda. E a queste partite andranno aggiunti i recuperi che a breve daranno una connotazione definitiva ad una graduatoria che ancora non può far dormire sonni tranquilli a Joao Pedro e compagni.

Serve una scossa perché è il momento dell'adesso o mai più. Dovranno salire in cattedra i giocatori più esperti, quelli più carismatici, abituati a lottare fino alla fine, per prendere per mano i giovani e formare un collettivo che faccia quadrato in questo scorcio di campionato. Fondamentale sarà l'apporto di tutti ma soprattutto un atteggiamento mentale che dovrà essere molto differente da quello visto contro Spezia o Udinese, ma anche meno rinunciatario rispetto a quello utilizzato contro la Juventus. Sarà necessrio che in campo vada un Cagliari sbarazzino, coraggioso e pronto a ribattere colpo su colpo perché la politica della difesa ad oltranza, dell'iniziativa lasciata agli avversari e della ricerca dell'episodio a favore, rischia di non pagare più. Meglio affidarsi ad una costruzione ordinata del gioco, condita da quella aggressività fondamentale per centrare l'impresa. Solo così la partita contro il Sassuolo e la salvezza faranno meno paura. Anche perché a sostenere gli isolani ci sarà una Unipol Domus che viaggia verso cifre da tutto esauruto. Un chiaro messaggio lanciato dalla tifoseria che, nonostante le cinque sconfitte consecutive, ha scelto, in questo momento di grande difficoltà, di fare la sua parte e di schierarsi accanto alla squadra. Alla quale ora spetta il compito di non tradire le attese.