Dalla Juventus alla Juventus: il Cagliari è chiamato a dimenticare il passato per ripartire. Come a dicembre, la squadra isolana sfrutterà i bianconeri per cercare di ripartire

Dalla Juventus alla Juventus: il Cagliari è chiamato a dimenticare il passato per ripartire. Come a dicembre, la squadra isolana sfrutterà i bianconeri per cercare di ripartireTUTTOmercatoWEB.com
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sabato 9 aprile 2022, 14:40Il punto
di Giuseppe Amisani
Giuseppe Amisani, corrispondente da Cagliari per il Corriere dello Sport-Stadio

di Giuseppe Amisani

Solo il campo, sabato notte, dirà se la Juventus è stato l'avversario migliore o quello peggiore per il Cagliari a caccia dell'ennesimo riscatto stagionale. La squadra di Walter Mazzarri rischia di continuare sulla linea di un campionato dai mille rimpianti dopo aver lasciato per strada decine di punti, sprecati quasi sempre più per demeriti degli isolani che per meriti degli avversari. Da una squadra non pervenuta, tanto per citare i due incontri contro l'Udinese (nove gol al passivo in centottanta minuti) o contro lo Spezia, ad un collettivo che si è spento troppo presto dopo la fiammata di inizio 2022 (chiusa con il successo nella Torino granata), passando per le mancate vittorie contro Venezia, Fiorentina o Empoli tanto per citarne solo alcune. Andando a sommare tutti i pezzi persi, verrebbe fuori un manufatto gigante fatto di amarezza e recriminazioni che, però, non possono certo rappresentare un alibi per la squadra isolana.

Un intero girone è stato gettato al vento per un errore di programmazione al quale è stato cercato di porre rimedio con l'epurazione di Godin e Caceres, ma lo scatto che ha portato i rossoblù a risalire la china nei primi mesi del nuovo anno, ha esaurito presto le energie. Troppo pochi gli elementi validi e troppo utilizzati in un breve lasso di tempo, per poter durare all'infinito. E infatti, il calo fisiologico è arrivato, terribile, nel momento peggiore della stagione. La fortuna ha voluto che, grazie all'andamento peggiore delle ultime tre, il Cagliari sia riuscito comunque a difendere la quart'ultima posizione conquistata dopo la vittoria in casa di Belotti e compagni, ma non è pensabile di aggrapparsi sempre ai passi falsi degli altri. Ecco perché, anche se contro una Juventus che, solo a a guardare le probabili formazioni, fa paura, la compagine isolana dovrà cercare di tirare fuori il meglio di se.

Ci vorrà massimo impegno, grinta, aggressività e una gara in generale molto sbarazzina di chi sa che non ha certo molto da perdere. Un quinto ko consecutivo sarebbe devastante, soprattutto per quanto riguarda l'umore del gruppo, ma questa situazione psicologica non autorizza certo a giocare la gara con il freno a mano tirato. I tifosi, che hanno risposto con una certa freddezza alla vendita degli tagliandi, vogliono vedere una squadra aggressiva come quella scesa in campo contro il Napoli o contro l'Atalanta, pronta a ribattere colpo su colpo e, qualora in difficoltà tecnico-tattica, capace di contrastare sul piano fisico e caratteriale il più quotato avversario. Se poi dovesse arrivare un altra sconfitta, sarebbe certo difficile da digerire ma non mai quanto lo sarebbe se il Cagliari la incassasse senza lottare. Come ha fatto contro l'Udinese, contro la Lazio o contro lo Spezia. E se la Juventus ha rappresentato, nel giorne di andata, una sorta di svolta perché a livello di impegno e applicazione tattica, i rossoblù riuscirono a mettere in campo una prestazione rassicurante che diede il là alla rimonta, ora dovrà esserlo ancora di più. Gli applausi e i complimenti non basteranno più ma servirà un risultato positivo per riprendere quel discorso interrotto cinque giornate fa che rappresenterebbe una nuova boccata d'ossigeno per la classifica e per l'umore di un Cagliari che non vuole certo darsi per vinto. O almeno dovrà dimostrarlo nei novanta minuti dell'Unipol Domus sabato notte.